"In relazione all'equiparazione
delle imposte ipotecarie e catastali indicate nella manovra
2020, il sindacato dei notai italiani, Federnotai, suggerisce al
Governo un ulteriore passo avanti, che porti a una revisione
completa della tassazione sui trasferimenti immobiliari",
spiegando in una nota che "l'ulteriore intervento dovrebbe
includere anche le imposte di registro e Iva, e non solo quelle
ipotecarie e catastali". Si ipotizza, dunque, "una
parificazione, per esempio al 3%, tra l'aliquota Iva (ora al 4%)
e quella di registro (ora al 2%) per l'acquisto della prima
casa. Per quanto riguarda le acquisizioni soggette a Iva (cioè
quelle con le ditte costruttrici), Federnotai auspica che si
possa applicare il cosiddetto "prezzo-valore", ovvero la
determinazione della base imponibile sul valore catastale
dell'abitazione e non del prezzo, che comporterebbe
l'eliminazione della disparità tra i due tipi di compravendita e
il raggiungimento di una reale equità fiscale", si legge.
Secondo il presidente del sindacato notarile Giovanni Liotta,
"la revisione completa della tassazione immobiliare che rende
più omogeneo il peso fiscale tra atti soggetti a Iva o a imposta
di registro, innescherebbe un circolo virtuoso che
coinvolgerebbe 'in primis' i cittadini".
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