/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

ANSA/ Usa 2016: tra Clooney e Blanchett, grane per Jeb e Hillary

ANSA/ Usa 2016: tra Clooney e Blanchett, grane per Jeb e Hillary

Film in cantiere rispolverano scandali di Clinton e Bush

NEW YORK, 12 aprile 2015, 17:53

Redazione ANSA

ANSACheck

Cate Blanchett © ANSA/AP

Cate Blanchett © ANSA/AP
Cate Blanchett © ANSA/AP

(di Alessandra Baldini)

Con quel sorriso sornione e la moglie Amal che spopola nelle classi di diritti umani alla Columbia University, George Clooney sta facendo un bel tiro a Hillary Clinton. Ma se nel campo dell'ex First Lady democratica ci si preoccupa per il film che l'ex bello di E.R. sta girando sulle imprese poco chiare in Sud America di alcuni collaboratori di Bill, anche Jeb Bush non ride. La sua nemesi a Hollywood e' Cate Blanchett nella parte Mary Mapes, la producer della Cbs che mise in dubbio il servizio militare del fratello W. durante la campagna presidenziale del 2004. Due film che rispolverano vecchie storie e sottolineano come agli occhi di molti americani le candidature di una Clinton e un Bush sanno un po' di stantio.
    Mancano ancora mesi alle primarie. Ne' Jeb ne' Hillary si sono ancora dichiarati - potrebbero farlo a giorni - e i loro strateghi sono all'opera a tessere il copione delle rispettive corse alla Casa Bianca. Una nonna con radici nel Midwest che vuole aiutare la middle class, nel caso di Hillary. Per Jeb un repubblicano pro-business pronto a rimboccarsi le maniche con una legame naturale con gli ispanici grazie alla moglie nata in Messico.
    E tuttavia questi scenari potrebbero essere disturbati da Hollywood. Anche se i film più "politici" arrivano di soliti avanti nella campagna presidenziale (vedi a sinistra "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore e a destra "2016: Obama's America" di Dinesh D'Souza), altri registi stanno scaldando i motori. Oliver Stone sta girando in Germania "Snowden", un dramma sulle intercettazioni della Nsa che uscita' in dicembre, mentre Kathryn Bigelow e Mark Boal (Zero Dark Thirty sulla caccia a Osama bin Laden) sono al lavoro sulla storia del sergente Bowe Bergdahl, detenuto per cinque anni in Afghanistan, poi scambiato per prigionieri Talebani e successivamente incriminato per diserzione. Il film di Clooney si chiama "Our Brand is Crisis": Billy Bob Thornton, che ne aveva interpretato il ruolo in "Primary Colors" torna accanto a Sandra Bullock nella parte di un consigliere presidenziale che somiglia molto a James Carville, quello di Bill Clinton: ci sono le tattiche senza scrupoli all'americana per far rieleggere l'ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada costretto poi a dimettersi tra le proteste. Carville e il suo socio nell'impresa boliviana Jeremy Rosner sono vicini ai Clinton e Rosner ha collaborato con Hillary quando era segretario di Stato. Quanto a "Truth" con la Blanchett e Robert Redford nella parte dell'ex anchor Dan Rather rischia di rispolverare dubbi sulla dinastia dei Bush: il libro e' basato sulle memorie della Mapes che fu licenziata (anche il mitico Dan Rather perse il posto) per aver messo in dubbio il servizio del presidente George W. Bush nella guardia Nazionale Aerea del Texas.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza