(di Alessandra Baldini)
Con quel sorriso sornione e la moglie Amal che spopola nelle classi di diritti umani alla Columbia University, George Clooney sta facendo un bel tiro a Hillary Clinton. Ma se nel campo dell'ex First Lady democratica ci si preoccupa per il film che l'ex bello di E.R. sta girando sulle imprese poco chiare in Sud America di alcuni collaboratori di Bill, anche Jeb Bush non ride. La sua nemesi a Hollywood e' Cate Blanchett nella parte Mary Mapes, la producer della Cbs che mise in dubbio il servizio militare del fratello W. durante la campagna presidenziale del 2004. Due film che rispolverano vecchie storie e sottolineano come agli occhi di molti americani le candidature di una Clinton e un Bush sanno un po' di stantio.
Mancano ancora mesi alle primarie. Ne' Jeb ne' Hillary si sono ancora dichiarati - potrebbero farlo a giorni - e i loro strateghi sono all'opera a tessere il copione delle rispettive corse alla Casa Bianca. Una nonna con radici nel Midwest che vuole aiutare la middle class, nel caso di Hillary. Per Jeb un repubblicano pro-business pronto a rimboccarsi le maniche con una legame naturale con gli ispanici grazie alla moglie nata in Messico.
E tuttavia questi scenari potrebbero essere disturbati da Hollywood. Anche se i film più "politici" arrivano di soliti avanti nella campagna presidenziale (vedi a sinistra "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore e a destra "2016: Obama's America" di Dinesh D'Souza), altri registi stanno scaldando i motori. Oliver Stone sta girando in Germania "Snowden", un dramma sulle intercettazioni della Nsa che uscita' in dicembre, mentre Kathryn Bigelow e Mark Boal (Zero Dark Thirty sulla caccia a Osama bin Laden) sono al lavoro sulla storia del sergente Bowe Bergdahl, detenuto per cinque anni in Afghanistan, poi scambiato per prigionieri Talebani e successivamente incriminato per diserzione. Il film di Clooney si chiama "Our Brand is Crisis": Billy Bob Thornton, che ne aveva interpretato il ruolo in "Primary Colors" torna accanto a Sandra Bullock nella parte di un consigliere presidenziale che somiglia molto a James Carville, quello di Bill Clinton: ci sono le tattiche senza scrupoli all'americana per far rieleggere l'ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada costretto poi a dimettersi tra le proteste. Carville e il suo socio nell'impresa boliviana Jeremy Rosner sono vicini ai Clinton e Rosner ha collaborato con Hillary quando era segretario di Stato. Quanto a "Truth" con la Blanchett e Robert Redford nella parte dell'ex anchor Dan Rather rischia di rispolverare dubbi sulla dinastia dei Bush: il libro e' basato sulle memorie della Mapes che fu licenziata (anche il mitico Dan Rather perse il posto) per aver messo in dubbio il servizio del presidente George W. Bush nella guardia Nazionale Aerea del Texas.
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