L'ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che nel 2003 guidò la cosiddetta Rivoluzione delle Rose nel suo Paese, è stato condannato da una Corte di Tbilisi ad un'ulteriore pena di quattro anni e mezzo di reclusione per ingresso illegale nel Paese nel 2021. Lo riferisce l'agenzia russa Tass, aggiungendo che alla lettura della sentenza vi sono state proteste in aula e alcuni dei sostenitori di Saakashvili sono stati allontanati.
Saakashvili, presidente della Georgia per due mandati (dal 2004 al 2007 e dal 2008 al 2013) era stato privato della cittadinanza georgiana dopo avere lasciato il suo Paese nel 2014 e avere acquisito quella dell'Ucraina, dove è stato anche governatore di Odessa.
Nell'autunno del 2021 era tornato illegalmente in Georgia facendo appello ai suoi seguaci perché marciassero su Tbilisi. Immediatamente arrestato, ha cominciato uno sciopero della fame e le sue condizioni fisiche sono rapidamente peggiorate.
Dal 2022 è in stato di arresto in una clinica a Tbilisi. Nei suoi confronti sono stati aperti diverse inchieste con accuse che lo stesso Saakashvili afferma essere politicamente motivate, denunciando atti di tortura nei suoi confronti. La settimana scorsa è stato condannato a nove anni di reclusione per appropriazione indebita di fondi statali.
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