/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nuove scosse di terremoto e i raid rallentano i soccorsi in Myanmar

Nuove scosse di terremoto e i raid rallentano i soccorsi in Myanmar

Almeno 1.700 morti. 29 ritrovati vivi tengono accesa la speranza

ROMA, 30 marzo 2025, 20:06

Fabio Govoni

ANSACheck
Rescue operations continue in Myanmar following powerful earthquake © ANSA/EPA

Rescue operations continue in Myanmar following powerful earthquake © ANSA/EPA

 A due giorni dal catastrofico terremoto, il Myanmar sembra sprofondare in un buco nero: almeno 1.700 morti accertati, secondo un bilancio ufficiale provvisorio della giunta militare, e centinaia di dispersi, che paiono una goccia in quello ormai viene prospettato da tutti come un oceano di morte e distruzione. E i soccorsi, difficoltosi, sono ostacolati dalle scosse di assestamento e dalla ripresa dell'offensiva militare contro i ribelli da parte della giunta golpista, che pure aveva stupito con una inedita richiesta urgente di aiuto internazionale.


I raid aerei, accusa un funzionario dell'Onu impegnato nella macchina dei soccorsi internazionali, sono ricominciati neanche un'ora dopo la prima, micidiale scossa di magnitudo di 7.7, nel primo pomeriggio di venerdì. Il Governo di unità nazionale, nato dalle ceneri del partito democratico della dissidente ed ex leader d'opposizione in carcere Aung San Suu Kyi e alleata contro la giunta con le varie milizie etniche locali, ha dichiarato unilateralmente una tregua parziale, proprio per agevolare i soccorsi. Un'offerta che pare però essere caduta nel vuoto quando, nello stato nord-orientale di Shan (una delle province ribellatasi in armi contro il regime militare) un bombardamento governativo ha ucciso almeno 7 persone. 

 

 

 Le scosse hanno distrutto edifici, abbattuto ponti e divelto strade in ampie zone del Myanmar, ma con maggiore intensità nella centrale piana del fiume Irrawaddy, attraversata da nord a sud dalla faglia tettonica di Sagaing. A Mandalay, la storica capitale pre-coloniale e oggi seconda città del Paese con 1,7 milioni di abitanti, la più colpita dalla furia del sisma, i soccorritori della protezione civile sono riusciti in 48 ore a estrarre vive 29 delle persone che erano rimaste sotto il complesso abitativo crollato Sky Villa: 4 palazzine di 11 piani, 3 collassate. Sabato le sue macerie avevano restituito viva una donna di 30 anni fra gli applausi, ma anche 9 cadaveri, e si stima che nascondano ancora circa 90 persone, delle quali non si sa se siano vive o morte. Sempre nello stesso complesso, la gioia di aver estratto viva una donna di 35 anni incinta si è poco dopo infranta sul muro della realtà: i soccorritori non sono riusciti a rianimarla. In un monastero buddista, squadre birmane e cinesi si stanno coordinando per cercare segni di vita tra le macerie, tra le decine di monaci presumibilmente dispersi che stavano sostenendo un esame al momento del terremoto. Nella maggior parte dei casi, i soccorsi sono spontanei e la gente scava anche a mani nude.
A complicare le cose, due scosse di assestamento hanno colpito intorno alle 7:30 (l'una di notte in Italia) e alle 14 (le 7.30 italiane), registrate dall'Usgs, l'istituto geosismico americano, rispettivamente come 4.2 e 5.1, creando panico a Mandalay. Mentre si è rischiato un altro allarme al largo di Tonga, dopo un terremoto 7.1 con epicentro in mare, che ha fatto scattare un warning tsunami, poi rimosso.


A oltre mille chilometri di distanza dal Myanmar, a Bangkok, 18 morti sono stati estratti dalle macerie del grattacielo di 30 piani in costruzione che si è sbriciolato, mentre risultano dispersi una settantina di operai del cantiere. lntanto, le autorità thailandesi hanno avviato un'indagine sulla costruzione dell'edificio, l'unico a essere crollato nella capitale, realizzato da un'impresa in joint venture tra la Italian-Thai Development Plc e una sussidiaria del China Railway No.10 Engineering Group, operante sotto la China Railway Engineering Corporation, una delle più grandi aziende di costruzioni e ingegneria al mondo.
In Myanmar, sebbene i primi aiuti stiano affluendo, le agenzie internazionali hanno avvertito che la Birmania non ha i mezzi per far fronte a un disastro di questa portata. A fronte delle migliaia di feriti, mancano medicine e attrezzature mediche, secondo quanto denuncia l'Onu, mentre l'Oms ha fatto pervenire agli ospedali di Mandalay e della capitale Naypyidaw una prima fornitura d'emergenza di 3 tonnellate di materiale sanitario e medicinali. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello di emergenza per raccogliere più di 100 milioni di dollari.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza