Papa Bergoglio era in pubblico come con la sua famiglia, affettuoso e premuroso. Era per tutti una figura paterna. Così lo descrive una delle nipoti, Maria Del Valle Narvaja Bergoglio, figlia della sorella del Pontefice, Marta Bergoglio.
Intervistata dall'ANSA a Buenos Aires, Narvaja sottolinea l'enorme difficoltà che rappresenta per un familiare del personaggio forse più influente e conosciuto al mondo, metabolizzare un percorso intimo come quello del lutto "condividendolo col resto dell'umanità. Per noi è difficilissimo. La figura di mio zio si sovrappone a quella del Papa e questo smuove fibre interne. Si ha la sensazione di essere privati di questo percorso" afferma la nipote, rompendo eccezionalmente l'estrema riservatezza con cui si è mossa sempre tutta la famiglia del Santo Padre.
"E proprio perché mio zio era in pubblico come era in privato è altrettanto incredibile testimoniare come la gente, senza averlo frequentato nella quotidianità, lo abbia conosciuto così come noi, nella sua umiltà. Lui aveva la straordinaria capacità di farti riflettere con poche, semplici, parole", aggiunge.
Tra i ricordi più cari che la donna conserva del Pontefice, vi sono le telefonate e i messaggi che immancabilmente arrivavano il giorno prima del suo compleanno. "Prima mi telefonava. Poi da Papa, mi inviava le email, nonostante fosse lontano. Mi mandava un saluto il giorno prima del 23 di maggio, non si dimenticava mai. Sapeva che il mio compleanno cade il giorno dopo, ma diceva che voleva essere il primo a fare gli auguri. Mandava messaggi a tutti i suoi nipoti e concludeva le lettere chiedendo di pregare per lui, dicendo che lui faceva altrettanto per noi", rammenta Narvaja.
"Uno dei miei fratelli, José Luis, ha preso i voti, ma è molto riservato, e non ha mai voluto farsi conoscere per essere il nipote di Bergoglio", spiega poi la donna, sottolineando così come la riservatezza sia un tratto caratteristico di famiglia.
La donna evidenzia infine anche quanto Jorge Bergoglio fosse attaccato all'Argentina e quanto debba essere stato difficile per lui scegliere di non tornarvi. "Gli chiedevo sempre di venire. Gli dicevo che ci mancava. Ero molto spontanea con lui e so che nel suo cuore voleva tornare, perché amava profondamente il suo Paese. Jorge non diceva di no. Rispondeva in modo affettuoso. Dev'essere stato un sacrificio enorme, ma avrà avuto le sue ragioni. Era una persona estremamente rispettosa".
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