Proseguono in Argentina le
preghiere per la salute del Papa e la maggior parte delle
iniziative riguardano principalmente i quartieri più poveri di
Buenos Aires, le cosiddette 'villas miserias' dove operano i
'curas villeros' (i preti dei poveri) e dove il ricordo del
sostegno e delle frequenti visite dell'allora vescovo Jorge
Bergoglio è ancora vivo.
E' questo il caso della parrocchia della Vergine di Caacupé
della villa 21-24, una delle baraccopoli più popolate del sud di
Buenos Aires e cresciuta a ridosso del Riachuelo, uno dei corsi
d'acqua più inquinati del Sudamerica.
A celebrare venerdì l'ultima messa del triduo di preghiere
convocato dalla Conferenza episcopale argentna è il nuovo
parroco, Jesús Carides, 30 anni, anche lui nato e cresciuto
nelle 'villas miserias'. 'Sono entrato in seminario il giorno
che Bergoglio è diventato papa', racconta all'ANSA padre Jesús,
secondo il quale l'attuale pontefice 'è riuscito a rendere la
Chiesa più vicina alla gente, a farla uscire dal Tempio'.
Accanto a lui è il chierico Walter Espindola, di 35 anni, che
indossa una colorita maglietta che raffigura papa Francesco.
Walter racconta che grazie alla parrocchia, che nel quartiere
organizza diverse attività comunitarie e ha dato vita anche a
una radio, i ragazzi della 'villa' trovano un rifugio dalla
crisi e protezione dalla violenza e dalla droga.
Durante la messa padre Jesús ha quindi invitato i fedeli a
riunirsi di nuovo lunedì per una grande messa di tutta la
comunità dell'arcidiocesi di Buenos Aires nella piazza di fronte
alla grande stazione di Constitución.
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