I cinque oppositori che da più di
14 mesi sono rifugiati nell'ambasciata argentina a Caracas, la
cui protezione è a carico del governo brasiliano, hanno inviato
una lettera al presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da
Silva, chiedendo il suo intervento urgente per sbloccare la loro
situazione. Lo rende noto il sito venezuelano Monitoreamos.
"Le chiediamo di agire con fermezza e di effettuare con
urgenza tutte le gestioni necessarie affinché ci vengano
concessi i salvacondotti corrispondenti e che il suo governo ci
accompagni nella nostra uscita verso un'altra destinazione
sicura al di fuori del Venezuela", hanno scritto i cinque
collaboratori della leader dell'opposizione María Corina Machado
sulle loro reti sociali, aggiungendo che "è imperativo trovare
una soluzione per poter uscire da questa situazione terribile
che giorno dopo giorno influisce sempre di più sulla nostra
salute fisica, mentale ed emotiva".
Nella lettera, i cinque si appellano alla Convenzione di
Vienna sulle relazioni diplomatiche e a quella di Caracas
sull'asilo diplomatico, esprimendo la loro frustrazione per la
mancanza di progressi, nonostante la protezione fornita dal
Brasile da agosto 2024, quando ha assunto la rappresentanza
degli interessi argentini in Venezuela e segnalando una
"contraddizione" nella gestione del loro caso, paragonandola
alla rapidità con cui il governo brasiliano ha facilitato
l'uscita di altre persone in situazioni simili.
"La lotta per i diritti umani non può essere subordinata a
convenienze politiche", concludono i 5, esortando il presidente
Lula ad agire con fermezza e urgenza per ottenere i
salvacondotti e garantire la loro uscita sicura dal Venezuela ed
I rifugiati fanno appello alla comunità internazionale e alla
regione latinoamericana affinché sostengano la loro causa, e
avvertono che l'inazione del Brasile potrebbe «diluire la
credibilità» del paese come difensore dei diritti umani.
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