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Caracas, appello a Lula dei rifugiati nell'ambasciata argentina

Caracas, appello a Lula dei rifugiati nell'ambasciata argentina

CARACAS, 29 aprile 2025, 03:16

Redazione ANSA

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I cinque oppositori che da più di 14 mesi sono rifugiati nell'ambasciata argentina a Caracas, la cui protezione è a carico del governo brasiliano, hanno inviato una lettera al presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, chiedendo il suo intervento urgente per sbloccare la loro situazione. Lo rende noto il sito venezuelano Monitoreamos.
    "Le chiediamo di agire con fermezza e di effettuare con urgenza tutte le gestioni necessarie affinché ci vengano concessi i salvacondotti corrispondenti e che il suo governo ci accompagni nella nostra uscita verso un'altra destinazione sicura al di fuori del Venezuela", hanno scritto i cinque collaboratori della leader dell'opposizione María Corina Machado sulle loro reti sociali, aggiungendo che "è imperativo trovare una soluzione per poter uscire da questa situazione terribile che giorno dopo giorno influisce sempre di più sulla nostra salute fisica, mentale ed emotiva".
    Nella lettera, i cinque si appellano alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e a quella di Caracas sull'asilo diplomatico, esprimendo la loro frustrazione per la mancanza di progressi, nonostante la protezione fornita dal Brasile da agosto 2024, quando ha assunto la rappresentanza degli interessi argentini in Venezuela e segnalando una "contraddizione" nella gestione del loro caso, paragonandola alla rapidità con cui il governo brasiliano ha facilitato l'uscita di altre persone in situazioni simili.
    "La lotta per i diritti umani non può essere subordinata a convenienze politiche", concludono i 5, esortando il presidente Lula ad agire con fermezza e urgenza per ottenere i salvacondotti e garantire la loro uscita sicura dal Venezuela ed I rifugiati fanno appello alla comunità internazionale e alla regione latinoamericana affinché sostengano la loro causa, e avvertono che l'inazione del Brasile potrebbe «diluire la credibilità» del paese come difensore dei diritti umani.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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