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Georgescu escluso da elezioni, Romania col fiato sospeso

Georgescu escluso da elezioni, Romania col fiato sospeso

Possibili nuove proteste. Estrema destra cerca nuovo candidato

BUCAREST, 12 marzo 2025, 09:43

di Gianluca Falco

ANSACheck
Calin Georgescu supporters wave placards and national flags while shouting slogans during a protest © ANSA/EPA

Calin Georgescu supporters wave placards and national flags while shouting slogans during a protest © ANSA/EPA

La Corte Costituzionale della Romania ha respinto il ricorso di Calin Georgescu contro la decisione della commissione elettorale, escludendolo in tal modo definitivamente dalla corsa alle elezioni presidenziali del 4 maggio prossimo.

Una decisione che potrebbe inasprire ulteriormente il clima politico nel Paese balcanico, con possibili nuove proteste e manifestazioni a sostegno dell'esponente di estrema destra, che i sondaggi danno sempre come favorito con percentuali intorno al 40% Georgescu, politico ultranazionalista su posizioni filorusse, xenofobe e razziste, e i cui sostenitori hanno atteso anche oggi il verdetto fuori dalla Corte costituzionale, aveva vinto a sorpresa il primo turno delle presidenziali nel novembre 2024.

Tale risultato clamoroso tuttavia era stato annullato dalla Corte Costituzionale a causa di presunte interferenze russe nella campagna elettorale, inclusa la manipolazione dei social media e finanziamenti illeciti. In vista delle nuove elezioni indette per il 4 maggio prossimo, la commissione elettorale nei giorni scorsi aveva respinto la rinnovata candidatura di Georgescu, citando irregolarità nella documentazione presentata e le indagini penali in corso a suo carico, comprese quelle di attacco all'ordine costituzionale e creazione di una organizzazione fascista e razzista. Georgescu ha impugnato tale decisione, ma l'Alta Corte ha confermato l'esclusione, ritenendo valide le motivazioni della commissione elettorale.

L'esclusione di Georgescu aveva provocato immediate e violente reazioni da parte dei suoi sostenitori. A Bucarest, migliaia di manifestanti si erano radunati domenica scorsa davanti alla sede della commissione, esprimendo il loro dissenso con lanci di oggetti contundenti e atti vandalici contro edifici pubblici. Si erano registrati scontri con le forze dell'ordine con il ferimento di diversi agenti di polizia, alcuni dei quali ancora ricoverati in ospedale. E numerosi manifestanti coinvolti nei disordini erano stati arrestati.

L'estromissione definitiva di Georgescu rappresenta un duro colpo per l'estrema destra romena, in particolare per l'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR), che lo aveva sostenuto nelle precedenti elezioni. Con le elezioni presidenziali imminenti, l'Aur si trova ora nella necessità di individuare un nuovo candidato che possa mantenere la coesione e l'entusiasmo dell'elettorato ultranazionalista, e potrebbe anche far tesoro del diffuso sentimento di delusione e rabbia coinvolgendo gli elettori indecisi a danno dei partiti tradizionali. Tra i nomi circolati come possibili sostituti figurano George Simion, attuale leader dell'AUR, e Claudiu Tarziu. La situazione politica in Romania ha attirato negli ultimi tempi l'attenzione internazionale, con reazioni contrastanti. La Russia ha espresso il proprio sostegno a Georgescu, definendo la sua esclusione una violazione delle norme democratiche e mettendo in dubbio la legittimità delle future elezioni senza la sua partecipazione.

Lo stesso in pratica hanno fatto anche gli Stati Uniti, dove Georgescu gode dell'appoggio di Elon Musk e del vice-presidente JD Vance. All'interno del Paese, le tensioni rimangono elevate, con la possibilità di ulteriori proteste e instabilità politica. Si prospettano due mesi di grande agitazione sociale ed una campagna elettorale infuocata in vista delle presidenziali del 4 e dell'eventuale ballottaggio del 18 maggio

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