Il design quale ponte che unisce
funzionalità e benessere, sviluppo sostenibile e transizione
ecologica attraverso l'innovazione tecnologica è al centro di un
seminario svoltosi oggi a Luanda e organizzato dall'Ambasciata
d'Italia in Angola in occasione della VI edizione dell'Italian
Design Day.
Questi elementi chiave della conferenza sono gli stessi che
"servono per ripensare il mondo di domani e che si trovano alla
base della candidatura di Roma ad ospitare EXPO 2030", evidenzia
un comunicato della rappresentanza diplomatica.
Il seminario, organizzato in collaborazione con le principali
Università angolane, si intitolava "Ri-generazione del
territorio, Design e nuove Tecnologie per un futuro
sostenibile'".
Vi sono stati interventi introduttivi dell'Ambasciatore
Cristiano Gallo e del Segretario di Stato per l'Ordinamento del
Territorio angolano, Da Costa Molares D'Abril, seguiti da una
presentazione da remoto della designer italiana Giulia Damiani
intitolata "Il designer come facilitatore di processi
partecipativi, fra co-progettazione, valorizzazione della
cultura locale e nuove governance per lo sviluppo sostenibile
dei territori: i progetti Comuniterràe e Alimentar el barrio".
Vi sono stati anche gli interventi di due architetti
angolani, Jair Traça e Guilherme Melo, incentrati
rispettivamente sulla valorizzazione e rivitalizzazione del
centro storico del Comune di Moçâmedes nella provincia del
Namibe e sull'impatto della crescita demografica sulla
morfologia urbana di Luanda in particolare dovuto all'espansione
incontrollata dei Musseque, i quartieri piú disagiati dove si
concentra la maggior parte della popolazione della capitale. Un
ampio spazio è stato dedicato alle domande e al dibattito tra
gli studenti presenti.
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