L'Ambasciatore d'Italia in
Kosovo, Antonello De Riu, ha partecipato ieri alla cerimonia di
lancio della campagna di sensibilizzazione sui pericoli degli
ordigni inesplosi (Uxo) presso il Liceo "Bedri Pejani" di Peja.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il vice comandante
della Kfor, Generale di Brigata Federico Bernacca, il Comandante
Kfor di Rc-West, Colonnello Rocco Mundo, il Sindaco di Peja,
Gazmend Muhaxheri, e il Comandante della Polizia Regionale,
Colonnello Shaban Shala.
L'iniziativa, condotta dalle Forze Armate Italiane del
comando ovest della missione Kfor (Rc-West), si propone di
informare le giovani generazioni dei rischi associati agli
ordigni inesplosi, fornendo le competenze necessarie per
identificare e gestire tali pericoli, ancora rilevanti nelle
aree del paese in prossimità dei confini con Albania e
Montenegro, prevedendo anche l'attivo coinvolgimento delle
istituzioni, delle Ong e delle comunità locali. La campagna si
estenderà anche ai comuni di Decani, Junik, Prizren, Gjakova,
Sterpce, Rahovec e Dragash.
Nella stessa giornata, l'Ambasciatore De Riu ha visitato
anche il "Camp Villaggio Italia" a Peja per rendere omaggio al
62° Reggimento di Fanteria Motorizzata "Sicilia", parte della
Brigata Meccanizzata "Aosta", presente in Kosovo dallo scorso
luglio. È stata l'occasione per salutare anche i militari della
Forza di Riserva Operativa di KFORche hanno completato il loro
dispiegamento in agosto.
Rivolgendosi ai nostri militari, l'Ambasciatore De Riu ha
sottolineato l'eccezionale impegno dell'Italia nella missione
Nato, intensificatosi in risposta all'accresciuta postura di
Kfor a seguito dei tragici eventi del settembre 2023 nel
villaggio di Banjska, visibile in particolare nei comuni
settentrionali del Kosovo e nella protezione del ponte
principale di Mitrovica. Con tale ultimo dispiegamento, il
contributo dell'Italia alla missione Nato arriva a 1.065 unità,
rendendolo il primo contingente nazionale all'interno di Kfor.
L'Ambasciatore ha inoltre espresso i suoi migliori auguri al
Colonnello Rocco Mundo, evidenziandone la professionalità e la
capacità di motivare le truppe, elementi chiave per il successo
della sua missione, in linea con le migliori tradizioni delle
Forze Armate Italiane in Kosovo.
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