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Riforme, resta immunità per senatori e deputati

Riforme, resta immunità per senatori e deputati

Boschi: sulle riforme tiene accordo, esame spedito

01 luglio 2014, 20:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Roberto Calderoli e Anna Finocchiaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Calderoli e Anna Finocchiaro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Calderoli e Anna Finocchiaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto Giuseppe Lami

"Per ora i fatti dimostrano che un accordo ampio tiene. Siamo sempre prudenti ma ci sono le premesse per un lavoro sereno anche oggi". Così il ministro Maria Elena Boschi, prima dell'inizio della Commissione affari costituzionali del Senato, ha commentato il voto di Fi e Lega con la maggioranza.

E al temine della seduta la minsitra ha confermato il suo ottimismo: "Possiamo immaginare di andare con il testo in Aula la prossima settimana, se prosegue il lavoro in Commissione in modo così spedito".

La Commissione ha interrotto i propri lavori a causa della convocazione della Giunta per le immunità, di cui fanno parte diversi membri della Commissione stessa. "Stiamo procedendo con un ritmo buono - ha commentato Boschi - stiamo esaminando emendamenti e sub-emendamenti, senza sacrificare il dibattito e la voce delle opposizioni, ma con un clima buono".

Camera tutelerà diritti minoranze - "Il regolamento della Camera dei deputati garantisce i diritti delle minoranze parlamentari". E' quanto prevede un emendamento dei relatori alle riforme, approvato dalla commissione affari costituzionali del Senato. In questo modo viene costituzionalizzato il cosiddetto Statuto delle minoranze.

M5S, questo Parlamento non legittimato a farle - "Può un Parlamento eletto con una legge incostituzionale (il Porcellum) vantare una legittimità tale da consentirgli non solo di modificare singole disposizioni della Costituzione, ma addirittura la struttura bicamerale del Parlamento e, con essa, inevitabilmente, la forma di Governo? Quel Parlamento che avrebbe dovuto essere sciolto immediatamente dopo la pronuncia della Corte?". Lo scrive sul blog di Grillo, Paolo Becchi sottintendendo una risposta negativa ma rilanciando "l'opportunità di soffermarsi sulla legge elettorale".

E la commissione affari costituzionali del Senato ha bocciato un emendamento di M5s (Prima firma di Rocco Crimi) che introduceva il limite dei due mandati per i deputati e i Senatori. "Speravamo di trovare interesse verso il nostro emendamento - ha commentato Giovanni Endrizzi - in chi dice di volere il rinnovamento della politica".

Resta immunità per senatori e deputati - La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento dei relatori alle riforme che ripristina l'attuale immunità sia per i deputati che per i senatori. Il testo originario del ddl del governo abrogava l'autorizzazione all'arresto e alle intercettazioni per i futuri senatori. I due relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, avevano presentato un emendamento che ripristina l'attuale articolo 68 della Costituzione, che prevede tanto per i senatori che per i deputati l'autorizzazione da parte delle rispettive Assemblee in caso di richiesta di arresto o di intercettazione da parte del Gip. Il governo si è espresso, con il ministro Maria Elena Boschi, a favore dell'emendamento. A favore dell'emendamento hanno votato i partiti della maggioranza, Fi e Lega; contrari M5s, ex M5s e Sel.

20/0 senatore maggioranza per Senato elettivo  - Sale a 20 il numero dei senatori della maggioranza che voteranno in Aula per gli emendamenti alle riforme che ripristinano il Senato elettivo. E' Antonio Azzollini, di Ncd, presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, come ha detto lui stesso ai cronisti.  Parlando con i cronisti, Azzollini ha sottolineato di aver presentato un proprio emendamento a favore del Senato elettivo. Alla domanda se voterà anche la proposta di Chiti e Mauro, sottoscritta da 36 senatori, di cui 19 della maggioranza, Azzolini ha replicato: "io voterò per il mio, ma voterò anche per tutti quelli che prevedono l'elettività del Senato. Su questo, in Aula, intendo fare una battaglia".

Ddl in aula Senato il 9 o 10 luglio - Il ddl del governo sulle riforme costituzionali arriverà nell'Aula del Senato a metà della prossima settimana, il 9 o 10 luglio. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo del Senato. Le riforme erano state calendarizzate in aula per giovedì 3 luglio, ma oggi la Conferenza dei capigruppo ha deciso di lasciare più tempo alla Commissione. "Se lasciamo più tempo alla Commissione - ha spiegato il capogruppo del Pd Luigi Zanda - di istruire meglio i temi da portare avanti, poi i lavori in Aula saranno facilitati". Giovedì 3 è prevista una riunione dei gruppi di Fi, e la commissione aveva ieri accantonato il tema sull'elettività dl Senato, in attesa di questa riunione.

M5S, immunità è sfregio a dialogo con cittadini - "Mantenere l'immunità per i senatori è uno sfregio al dialogo per i cittadini". Lo afferma Giovanni Endrizzi, capogruppo M5s in commissione Affari Costituzionali al Senato che ricorda come "la commissione Affari Costituzionali del Senato, con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle e del Gruppo Misto, ha reintrodotto l'immunità parlamentare totale per i senatori". "Questo - afferma Endrizzi - senza nemmeno sapere se i membri del Senato saranno eletti dai cittadini oppure nominati dalle segreterie di partito. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il 'Porcellum' tra l'altro come 'padri costituenti' di fatto siamo già 'padri illegittimi'". "Ora, che a questa politica si mantenga il privilegio dell'immunità parlamentare totale è uno sfregio al dialogo con i cittadini" conclude Endrizzi.

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