Un servizio giornalistico, scaturito dalla partecipazione a un evento organizzato a Roma lunedì scorso, un articolo "quasi paragonabile a quegli atti di guerra ibrida che vengono utilizzati seminando fake news, per indebolire le istituzioni", che "cerca di minare anche le relazioni internazionali" e che "ha come obiettivo esclusivamente quello di indebolire la posizione nazionale su temi esiziali e di importanza strategica". Si accende in queste ore un'aspra polemica tra Guido Crosetto e Il Fatto: il ministro accusa il quotidiano di aver pubblicato un articolo "totalmente falso", che - sostiene - sia sul Mar Rosso che sull'Ucraina, dice esattamente il contrario di ciò che penso e soprattutto di ciò che ritengo sia giusto e doveroso fare". E per questo il titolare di via XX settembre invoca l'Avvocatura dello Stato affinché valuti iniziative.
Dal canto suo la testata, la quale spiega di aver pubblicato alcune dichiarazioni rese dal ministro durante una cena che si è svolta lunedì 22 gennaio all'hotel St Regis a Roma organizzata da Ernst&Young, ribatte: "I contenuti del discorso e delle successive confidenze del ministro agli altri commensali ci sono stati confermati venerdì, in momenti diversi, da ben quattro persone presenti all'evento", a cui - specifica - erano presenti cinquanta persone, tra quadri dirigenti della società americana e manager di aziende italiane. "Li abbiamo doverosamente riportati - si difende ancora il Fatto - ovviamente senza alcuna volontà di minare le relazioni internazionali dell'Italia, né tantomeno di renderci complici di fantomatiche guerre ibride che alimentano fake news".
Pronta la controreplica del ministro: "Peccato che la registrazione dell'audio del mio intervento dimostra la totale falsità della sua ricostruzione e di parole da me mai pronunciate e che mi sono state persino attribuite tra virgolette aperte", accusa il ministro. Poco dopo è la stessa Ernst&Young a precisare che "quanto riportato nell'articolo non trova riscontro nel discorso e nei concetti che le persone presenti hanno potuto ascoltare durante l'intervento. La cena che si è tenuta lunedì 22 gennaio a Roma organizzata dalla nostra firm - prosegue la società - è un appuntamento annuale in cui, insieme ai protagonisti del mondo istituzionale ed economico, riflettiamo sulle prospettive geo-economiche a livello internazionale".
Infine l'annuncio di Crosetto: "Chiederò all'Avvocatura dello Stato di valutare le più opportune iniziative da assumere in relazione a quanto da me segnalato in merito al contenuto dell'articolo del Fatto di oggi che in modo evidente non corrisponde in alcun modo alle mie affermazioni".
Citando de relato una serie di passaggi e anche senza virgolettare le dichiarazioni del ministro, nel suo articolo il quotidiano scrive che secondo Crosetto "Kiev nel corso dell'anno capitolerà definitivamente e Putin, immediatamente dopo, si sentirà abbastanza forte da tentare altre invasioni o attacchi contro Estonia e Lituania, il che porterebbe allo scontro diretto con la Nato". E ancora: "le cose si metteranno molto male anche in Estremo Oriente, con la Cina che, sempre più irritata dal nuovo governo separatista e filo-americano di Taipei, deciderà di passare all'uso della forza contro Taiwan".
Inoltre, secondo il Fatto, "il ministro non vede una possibile soluzione al conflitto in Medio Oriente, ma soltanto una possibilità di allargamento dello stesso". Infine, in una presunta rivelazione che sarebbe stata resa a margine, Crosetto - secondo quanto scrive il Fatto, avrebbe detto sul Mar Rosso: "Fosse per me non ci manderei proprio niente. Ma siamo in un contesto americano, non abbiamo molti margini".
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