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'Il riarmo Ue cambi', una risoluzione per ricompattare il Pd

'Il riarmo Ue cambi', una risoluzione per ricompattare il Pd

Schlein: 'Sì alla difesa comune, no a riarmare i singoli Paesi'

ROMA, 18 marzo 2025, 20:12

Redazione ANSA

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Schlein - RIPRODUZIONE RISERVATA

Schlein - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un nuovo termine è entrato fra i preferiti nel vocabolario Pd dell'era Elly Schlein.

Dopo "testardamente", usato per definire la tensione con cui la segretaria lavora all'unità delle opposizioni, è arrivato "radicalmente", utilizzato come pietra angolare della risoluzione Pd sul riarmo europeo.

Nel braccio di ferro con la minoranza interna, Schlein ha avuto la meglio, ottenendo che nel documento fosse scritto che occorre "una radicale revisione" del piano presentato da von der Leyen. Una formula che, come vuole la segretaria, critica aspramente il progetto della presidente della commissione Ue, senza però ignorare la posizione dell'area riformista, che lo considera comunque un primo passo. Il risultato è che in Aula il Pd voterà compatto il proprio documento: una prova di unità che non era scontata, dopo la plateale spaccatura avvenuta sullo stesso tema in Ue. Questo non significa che non ci saranno i distinguo. Un test di compattezza ci sarà con le risoluzioni delle altre forze di opposizione. Con ogni probabilità, l'indicazione Pd sarà per l'astensione, ma il voto potrebbe svolgersi "per parti separate", cioè potrebbe essercene uno per ogni singolo capitoletto.

A quel punto, i riformisti potrebbero essere tentati di votare qualcosa dei documenti delle forze centriste che promuovo il piano di riarmo, così come alcuni esponenti della sinistra Pd potrebbero aderire a qualche passaggio delle risoluzioni di M5s e Avs, che bocciano in toto il piano von der Leyen. Resta poi in piedi il tema del "chiarimento politico" evocato da Schlein dopo la spaccatura del partito in Europa. Malgrado la prova di unità sulla risoluzione e la crescita del numero dei contrari all'idea di un congresso, l'ipotesi di una conta non pare ancora del tutto archiviata. L'accordo sul documento sul riarmo Ue è stato trovato nel mattino, durante l'ennesima riunione del gruppo ristretto che si stava occupando della questione. Il clima si è subito rasserenato: la dimostrazione c'è stata ad avvio della seduta congiunta di senatori e deputati, convocata proprio per discutere la risoluzione.

L'incontro si è aperto con un applauso distensivo al capogruppo Francesco Boccia, che compiva gli anni. "Siamo gli unici che in tutta questa vicenda entrano nel merito delle questioni - ha spiegato Schlein - dicendo sì alla difesa comune e dicendo come dobbiamo costruirla.

E dicendo no al riarmo dei singoli 27 Paesi". Soddisfatto il coordinatore della minoranza interna, il senatore Alessandro Alfieri: "Penso si sia fatto un positivo lavoro di condivisione. Davanti alle divisioni del centrodestra, noi ribadiamo con nettezza le linee di fondo della nostra politica estera. Pieno sostegno all'Ucraina con ogni mezzo necessario e coinvolgimento della stessa nei principali strumenti che incentivano la costruzione della difesa europea". Anche il M5s, come le altre forze di opposizione, potrebbero votare parti della risoluzione Pd. L'avversario è a destra. "Questa risoluzione - ha detto Schlein - ci permette di entrare a gamba tesa nelle contraddizioni di queste forze di maggioranza, che hanno sostanzialmente tre posizioni diverse".

 


   

Schlein, Meloni da pontiera a complice silenziosa di Trump

"Quello che è grave, e che avrò cura di segnalare domani" nel dibattito alla Camera "è che le posizioni che ha assunto Meloni in queste settimane vanno contro l'interesse italiano. Questo è il punto vero". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nella riunione congiunta di senatorie deputati Pd.

"Vanno contro l'interesse nazionale da diversi punti di vista: loro non sono per la difesa comune, per ragioni ideologiche. Quindi avremo modo di inserirci nelle contraddizioni di quella che ha passato l'inizio dell'anno a vendersi come pontiera tra Trump e l'Unione Europea e che è già diventata una complice silenziosa di un progetto di disgregazione di Trump, che autorizza la ripresa del massacro a Gaza e tratta con Putin senza l'Ucraina, come se stesse discutendo dei suoi confini".

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