Nessun ripensamento sulle scelte adottate contro il Canada ("le rifarei identiche mille volte, anche perché erano abbastanza obbligate"), ma l'invito a "resettare la mente, riordinare le idee e andare avanti", pensando al Cile, avversario di domani. Il capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri, ha dovuto archiviare in fretta l'inattesa sconfitta con i detentori del trofeo, arrivati però a Bologna in formazione molto rimaneggiata. L'Italtennis non ha tempo di ripensare alle polemiche, né agli assenti, se per infortunio, esclusione tecnica o per aver respinto la convocazione.
"Bisogna analizzare questa sconfitta a mente fredda, se facessimo finta di nulla non cresceremmo" ha sottolineato ancora Volandri, lodando i suoi ragazzi, che in campo "hanno dato tutto quello che avevano". Chi ha assistito agli allenamenti di questa mattina nella Unipol Arena ha notato grande determinazione e concentrazione da parte di tutti i giocatori ma inevitabilmente ci dovranno essere delle scelte per provare a cambiare rotta in un gruppo fattosi inaspettatamente complicato. Crescono così le quotazioni di Matteo Arnaldi come primo singolarista, con Lorenzo Sonego come secondo. Lorenzo Musetti avrebbe quindi perso il ballottaggio. Il n.18 al mondo era colui dal quale ci si attendeva di più viste le assenze di Sinner e Berrettini e invece ha deluso, battuto dallo sconosciuto Gabriel Diallo.
Mentre Arnaldi, 22enne di Sanremo esoordiente assoluto in Davis, si è ben disimpegnato in doppio con Simone Bolelli, che ha affiancato per l'indisponibilità di Andrea Vavassori, nonostante la sconfitta finale. La notizia è che il torinese non ha recuperato dal problema alla schiena e quindi resta indisponibile.
La giornata è stata dedicata non solo al campo, ma anche all'analisi di cosa è andato storto col Canada, di dove è mancata la squadra. Volandri ha guardato negli occhi i suoi, gli ha parlato, per capire se credono nella possibilità di recuperare in un girone A che ora li vede costretti ad inseguire, ma il cui destino è ancora nelle loro racchette.
Quella con il Cile, sulla carta più forte del Canada, è una sfida non solo da vincere, ma possibilmente senza concedere set, per evitare sorprese nella corsa ai quarti di finale. Lo stesso con la Svezia, per entrare tra le prime due e volare in Spagna.
La squadra di Nicolas Massu ha battuto 3-0 la Svezia ed ha due singolaristi di buon livello, entrambi 27enni. Nicolas Jarry - nipote di quel Jaime Fillol avversario di Cirrado Barazzutti nella finale di Santiago del 1976 - numero 22 del ranking Atp, dotato di un gioco magari non tanto vario, ma solido, supportato da un ottimo servizio. E Cristian Garin, numero 103 del mondo, ma che se imbrocca la giornata giusta può ricordarsi di essere salito fino al n.17 nel 2021. Infine, un doppio che appare affiatato con Alejandro Tabilo e Tomas Barrios Vela. "La superficie non è semplice - ha detto capitan Massu -, ma credo nel talento dei miei. Siamo stati la prima squadra ad arrivare qui a Bologna ed è stato importante perché mi ha fatto capire ancora di più quanto i miei giocatori ci tengano a rappresentare la nostra nazione".
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