Via Thiago Motta, dentro Igor Tudor: la Juventus ha deciso per un altro ribaltone in panchina e a stagione in corso. Sarà il quarto allenatore nel giro di dieci mesi: tutto è cominciato il 17 maggio del 2024 con l'esonero di Massimiliano Allegri, poi c'è stato il breve interregno di Paolo Montero, adesso l'ultimo cambio da Thiago a Tudor
. L'ufficialità per Tudor è arrivata a metà pomeriggio, con il club bianconero che ha pubblicato il doppio annuncio alle 17 in punto. La Juve "comunica di aver sollevato Thiago Motta dall'incarico di allenatore della prima squadra maschile, il club ringrazia per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro - il benservito all'italo-brasiliano ex Bologna e a tutto il suo staff - e comunica inoltre di aver affidato la guida della prima squadra maschile a Igor Tudor, che domani dirigerà il primo allenamento", in quella Continassa di Torino che conosce bene, dopo essere stato il secondo di Andrea Pirlo, una manciata di anni fa.
Per due stagioni consecutive dunque adesso il club ha optato per il cambio in corsa e ci sono stati appena 310 giorni di distanza tra il divorzio da Max e i saluti all'italo-brasiliano. Il direttore tecnico, Cristiano Giuntoli, ora cercherà di salvare l'annata con la qualificazione in Champions League, affidandosi a un bianconero doc come Tudor. Il legame tra la Juve e il croato in ogni caso per ora sarà di appena due mesi, fino a giugno prossimo, poi si vedrà come impostare il futuro più a lungo termine. Ad oggi del resto i bianconeri hanno un unico, vitale obiettivo, ed è il quarto posto, con ogni probabilità l'ultimo che vale l'accesso alla competizione europea più importante. Toccherà al classe 1978 cercare di centrare il traguardo minimo, ereditando una squadra quinta in classifica e reduce dai sette gol subiti nelle due partite contro Atalanta e Fiorentina, con la tifoseria furibonda con tutti.
L'aria intorno a Thiago Motta era diventata troppo pesante, al punto da decidere di agire in fretta e furia: se qualcuno ha pensato a un'ultima occasione per lui nella sfida contro il Genoa, invece sabato sarà già Tudor a condurre la Juve allo Stadium nel primo degli ultimi nove esami di campionato. Il sogno di guidare una big per l'italo-brasiliano è durato appena 284 giorni, fatti di pochi alti e tanti bassi: la sua avventura torinese si conclude con appena 18 vittorie in 42 partite tra tutte le competizioni, con una media complessiva di 1,67 punti a gara e addirittura sedici pareggi, con otto sconfitte a completare il bilancio.
Oltre ai risultati sportivi, Thiago Motta paga anche una gestione dello spogliatoio che non ha convinto nessuno, dalla rottura con una "bandiera" come Danilo alla bocciatura di Fagioli, grande protagonista in Fiorentina-Juve, giusto per citare alcuni casi più eclatanti. In più ci sono i pesanti investimenti che non hanno ripagato le attese, da Koopmeiners a Nico Gonzalez, non valorizzati dallo stesso allenatore. Ora si vedrà se Tudor riuscirà a far rinascere i giocatori, oppure se si riveleranno degli acquisti fallimentari, tali da mettere anche la posizione di Giuntoli sotto esame. Anzi, alla Juve potrebbero esserlo in molti, visto che il progetto Thiago è fallito e ha pagato soltanto lui.
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