Dopo aver confessato di essere
entrato illegalmente nel Regno Unito, con identità e documenti
falsi, Sir Mo Farah si è detto sollevato dalla decisione delle
autorità britanniche che non hanno intenzione di avviare
un'indagine su come l'atleta pluri-olimpico abbia acquisito la
cittadinanza britannica. Farah, il cui vero nome è Hussein Abdi
Kahin, ha raccontato di essere arrivato nel Regno Unito all'età
di nove anni, accompagnato da una donna che non conosceva e che
in seguito si è rivelata una trafficante di migranti senza
scrupolo. "Mi sento sollevato - ha dichiarato Farah -. Il Regno
Unito ormai è il mio paese, se non fosse stato per il mio
insegnante di educazione fisica Alan e per tutte le persone che
mi hanno aiutato nel corso della mia adolescenza, probabilmente
non avrei avuto il coraggio di parlarne. Ci sono tante persone
con cui sono in debito, a cominciare da mia moglie che è sempre
stata al mio fianco e che mi ha dato la forza di raccontare la
mia vera storia".
A seguito dell'intervista choc con la BBC Farah ha ricevuto
attestati di stima e solidarietà da ogni angolo del pianeta.
"Non pensavo che sarei riuscito a parlarne in pubblico, facevo
fatica anche in famiglia. Mi ci è voluto tanto tempo, ma ora
sono felice di aver raccontato la mia vera storia", ha
ringraziato Farah.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA