"Ben vengano decisioni come quella di
Jannik Sinner, si sta andando in una direzione malata, bisogna
avere più rispetto per gli atleti e dare loro il tempo di
recuperare": Paolo Pizzo, campione della scherma (due ori
mondiali e un argento olimpico nella spada), oggi in giunta Coni
come rappresentante degli atleti parla chiaro e si schiera al
fianco del tennista altoatesino che ieri ha scelto di ritirarsi
dal torneo di Parigi-Bercy perché chiamato a scendere in campo a
poche ore dal match precedente (chiuso nel pieno della notte).
"Quello della congestione dei calendari sportivi è una
problematica di tutte le discipline - spiega Pizzo al telefono
con l'ANSA - troppe gare ravvicinate vanno a scapito della
tecnica e il primo specchio sono, ad esempio gli stadi vuoti e
la sovrapposizione degli atleti. Trovo scandaloso che un top
come Sinner sia stato messo in queste condizioni, non capisco
come l'Atp permetta una cosa del genere quando esistono anche
software che aiutano a schedulare gli eventi".
Pizzo - protagonista de la "Stoccata vincente", libro
autobiografico divenuto film tv andato recentemente in onda su
Rai1 - ha sconfitto un tumore al cervello che lo ha tenuto
lontano dalle pedane a lungo per poi tornare più forte di prima
- sottolinea l'importanza dei tempi di recupero degli atleti:
"Tenere certi ritmi non va bene, anche solo mentalmente. Ci
vuole molto coraggio a seguire l'esempio di Sinner. E' come dopo
un importante esame all'università, preparato per mesi, il
giorno dopo ne dovessi sostenere un altro. Anche io nella mia
carriera agonistica ho faticato a tenere certi ritmi. Mi sono
operato quattro volte, due alla mano armata, una al gomito ed
una al crociato".
Per l'ex schermidore siciliano "si sta andando in una
direzione malata. L'atleta non può essere strumento da circo
finalizzato allo spettacolo. Il rispetto ed il benessere
dell'atleta, di qualunque disciplina si tratti - conclude -
viene prima di tutto e devono essere consentiti i tempi di
recupero, e questo oggi non è garantito".
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