Il presidente del Comitato
paralimpico internazionale (Ipc) Andrew Parsons si è detto
contrario a "soluzioni generalizzate" per le politiche di
partecipazione dei transgender. Parsons ha parlato dopo che il
Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine
esecutivo che impedisce alle donne transgender di competere
nelle categorie femminili degli sport nei campionati
universitari. Nei giorni scorsi il candidato alla presidenza del
Comitato Olimpico Internazionale (Cio) Sebastian Coe ha
appoggiato la mossa e ha anche ammesso che prenderebbe in
considerazione l'introduzione di un divieto generalizzato se
venisse eletto il mese prossimo.
"Una cosa importante per noi è ovviamente proteggere la
categoria femminile, questa è la priorità numero uno", ha detto
Parsons, intervistato dalla Bbc. "Ma dobbiamo anche riconoscere
che c'è una popolazione crescente di atleti transgender - ha
aggiunto -, che vorrebbero competere al più alto livello
possibile. Quindi, il modo in cui possiamo mettere insieme tutto
questo è una sfida, e credo che la scienza sia la risposta a
questo, ma non penso che sia possibile una soluzione
generalizzata perché credo che gli sport siano diversi.
Secondo Parsons, "esistono 'sport misti', ad esempio
l'equitazione. Quindi non credo in soluzioni generiche per una
cosa così complicata, soprattutto perché gli sport sono così
diversi in termini di requisiti richiesti agli atleti".
Attualmente il Cio e l'Ipc consentono ai singoli sport di
stabilire le proprie regole in materia di atleti transgender.
Sotto la presidenza di Coe, l'atletica mondiale ha vietato alle
donne transgender di gareggiare nella categoria femminile negli
eventi internazionali e ha inasprito le regole sulla
partecipazione di atleti con differenze nello sviluppo sessuale
(DSD). Tuttavia, secondo le regole della 'World Para Athletics',
una persona legalmente riconosciuta come donna può gareggiare
nella categoria per la quale la sua menomazione la qualifica.
Così l'anno scorso, a Parigi, l'italiana Valentina Petrillo è
stata la prima atleta apertamente transgender a gareggiare alle
Paralimpiadi.
"Quando si parla di Cio e Ipc, siamo organizzazioni diverse
con modelli di governance diversi - ha sottolineato Parsons -.
In passato abbiamo preso decisioni diverse su decisioni
importanti, e questo continuerà ad essere il caso in termini di
autonomia".
Ma Trump ha anche dichiarato, è stato fatto notare dalla Bbc,
che impedirà alle donne transgender di partecipare alle gare
femminili dei Giochi di Los Angeles 2028, negando loro il visto
per recarsi negli Stati Uniti. Il commento di Parsons è stato
che "abbiamo tre anni di tempo, ma quando si tratta di
partecipazione di transgender spetta a ogni federazione
internazionale prendere queste decisioni in termini di norme e
regolamenti. Lavoreremo con il comitato organizzatore per
assicurarci che le regole di ogni federazione internazionale
possano essere rispettate. Si tratta di una questione operativa
per quanto riguarda i Giochi e i visti. Dobbiamo vedere i fatti
e le misure stabilite per capire come possiamo lavorare con le
decisioni che verranno prese".
"Capisco che al momento ci siano molte opinioni e molte
dichiarazioni, ma dobbiamo lavorare con i fatti - ha concluso il
presidente dell'Ipc -. E questo è un aspetto su cui tutti gli
organizzatori sono d'accordo quando si tratta di visti:
garantire la partecipazione di tutti i diversi paesi e degli
atleti che sono considerati idonei dal Cio, dall'Ipc e dalle
rispettive federazioni internazionali".
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