Finisce un'era nel mondo della Nba:
lo storico coach dei San Antonio Spurs, Gregg Popovich, lascerà
il suo posto dopo 29 stagioni per diventare "presidente delle
operazioni di basket" della franchigia della Florida. Il 76enne
non va in panchina dallo scorso novembre, quando fu colpito da
un ictus, lasciando il posto al suo ex assistente Mitch Johnson,
che ha portato la squadra al 13/o posto nella Western
Conference.
"Anche se il mio amore e la mia passione per questo sport
rimangano intatti, ho deciso di dimettermi dall'incarico di capo
allenatore", spiega Popovich in una dichiarazione diffusa dagli
Spurs. In 29 stagioni a San Antonio, record assoluto in Nba,
Popovich ha vinto cinque titoli (1999, 2003, 2005, 2007 e 2014)
ed è diventato l'allenatore che ha vinto più partite nella
storia del campionato nordamericano, con 1.422 vittorie, ma i
numeri non dicono tutto, per quello che è stato un maestro e
anche ct della nazionale a stelle e strisce, portandola a
vincere l'oro ai Giochi do Tokyo.
"L'impatto straordinario di coach Pop sulla nostra famiglia,
su San Antonio, sugli Spurs e sul basket è profondo - afferma il
managing partner degli Spurs, Peter J. Holt -. I suoi
riconoscimenti e premi non rendono giustizia all'impatto che ha
avuto su così tante persone. È davvero unico come persona,
leader e allenatore. Tutta la nostra famiglia, insieme ai tifosi
di tutto il mondo, è grata per i suoi straordinari 29 anni alla
guida dei San Antonio Spurs".
L'addio alla panchina di Popovich era comunque annunciato
dopo l'ictus accusato lo scorso autunno, che gli ha impedito di
allenare la squadra per il resto della stagione. Inoltre, il
mese scorso il coach era stato ricoverato a seguito di un malore
accusato mentre era in un ristorante.
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