"La fiducia incondizionata nei miei
confronti espressa ieri dalla Lazio? La fiducia della società io
la sento quotidianamente, se è esposta pubblicamente, mi fa
piacere, ma non è che mi mancasse niente da questo punto di
vista". Così Maurizio Sarri, allenatore biancoceleste, ai
microfoni ufficiali del club. "Questa la Champions che si sono
goduto di più in carriera? Sì, è la verità. Ci dispiace per
l'eliminazione e per i tanti laziali venuti a Monaco, ma abbiamo
perso contro una squadra forte, che si porta dietro un miliardo
annuo di fatturato, e ci poteva stare".
Due sono i rammarichi per l'allenatore toscano: "Gli ultimi
dieci minuti della prima partita ci potevano consegnare una
vittoria più larga, e al ritorno sullo 0-0 abbiamo avuto una
palla gol noi. Ma alla fine la Lazio che fa più vittorie che
sconfitte in Champions è un percorso positivo, un bel viaggio;
ora però bisogna concentrarci su altre cose". Lunedì sera
l'Udinese farà visita ai biancocelesti: "In campionato abbiamo
fatto meno di quanto possiamo fare, dobbiamo trovare motivazioni
per risalire la classifica. Con l'Udinese sarà una partita dura,
contro una squadra che deve fare risultato per la salvezza".
Sarri ha poi risposto alle critiche mosse dall'ex dg Juve,
Luciano Moggi (""Se fosse rimasto Sarri, la Juve sarebbe andata
in B"). "Le dichiarazioni di Moggi su di me? Mi mettono in
difficoltà perché dovrei rispondere a un radiato e quindi mi
sento di mancare di rispetto a tutti i non radiati. La verità è
che l'ultimo scudetto alla Juventus è stato sotto la mia
gestione, e che in una storia ultracentenaria l'unica
retrocessione che ha fatto la Juventus è stata sotto la sua
gestione, e anche con 17 punti di penalizzazione per il
campionato di Serie B". "Purtroppo - ha concluso il tecnico
della Lazio - ho anche la sensazione di quello che c'è dietro le
sue dichiarazioni, ma i fatti sono questi".
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