La Fiorentina non riesce a ripartire dopo la sconfitta subita lunedì a Milano con l'Inter e viene fermata dal Como che spugna il Franchi con le reti di Diao, nel primo tempo, e Nico Paz a metà ripresa.
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Un passo falso interno che rischia di pesare sulla corsa all'Europa che conta: i viola hanno pagato l'assenza per squalifica di Moise Kean e una manovra confusa, mai incisiva, anche per alcune scelte del tecnico, Raffaele Palladino. Viceversa per Cesc Fabregas è stata una vittoria meritata, arrivata dopo tre ko di fila, ottenuta non solo con le prodezze dei suoi giovani gioielli ma anche di un gioco lucido, veloce, ordinato. Palladino ha scelto di schierare al centro dell'attacco Zaniolo (al debutto in viola da titolare) che non è un centravanti anche se in passato ha giocato in quel ruolo con Mancini, Mourinho e anche con Gasperini nell'Atalanta.
A suo sostegno Folorunsho, Fagioli (pure lui al debutto dal 1' con la nuova maglia) e Beltran mentre Gudmundsson ha iniziato dalla panchina. In mediana si è rivisto Cataldi in tandem con Mandragora (ancor out per infortunio Adli), la difesa è stata confermata quella delle ultime gare nonostante la disponibilità di Comuzzo al rientro dopo la squalifica. Quanto a Fabregas ha schierato inizialmente il Como con un 4-3-3 molto mobile, in mediana è rientrato Caqueret con Perrone e Da Cunha, in avanti niente centravanti vero e proprio (Cutrone ha iniziato in panchina) ma un tridente rapido e talentuoso formato da Strefezza, Nico Paz e Diao.
Proprio quest'ultimo, arrivato nel mercato di gennaio, ha permesso alla sua squadra di trovarsi all'intervallo in vantaggio per 1-0: suo il gol, il quarto in sette partite, che ha sbloccato il risultato al 41', nato da una punizione a favore per la Fiorentina. L'attaccante del Como innescato da Caqueret è scattato in contropiede, ha superato Cataldi e Mandragora e si è presentato davanti a De Gea prima di trafiggerlo. Lo stesso Diao aveva impegnato il portiere viola al 21' e poco dopo Pongracic aveva sventato un suo affondo. Il grande possesso palla del Como ha messo in confusione la squadra viola: a parte due tentativi nei primissimi minuti di Zaniolo e una conclusione di Gosens, al volo ma imprecisa, la Fiorentina non ha mai messo in serie difficoltà gli avversari più padroni del campo.
Qualche accenno di nervosismo a inizio ripresa fra le due squadre, Palladino ha provato a dare la scossa inserendo Colpani e Gumdundsson per Zaniolo e Cataldi, ma la Fiorentina non è mai riuscita a rendersi pericolosa, al contrario del Como che sfruttando le ripartenze ha raddoppiato con Paz (sesto sigillo) con un tiro a giro leggermente deviato da Ranieri e sfiorato il tris ancora con Diao su cui è intervenuto De Gea. I viola hanno perso dopo 19' Gudmundsson dolorante per una botta alla schiena dopo un contrasto, al suo posto l'esordiente Ndour. Niente rimonta però per questa confusa Fiorentina che ha effettuato il secondo tiro in porta di tutta la gara all'36'' con Folorunsho. Troppo poco per sperare in una rimonta. Alla fine sono piovuti fischi ma solo dai settori di tribuna e maratona, non dai tifosi della curva Fiesole che hanno cercato di spronare la squadra in un clima di delusione.
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