"Torino rappresenta una seconda
casa per me perché sono qui da più di tre anni, sono entrato
subito in sintonia con i tifosi e mi hanno fatto capire che
cos'è il Toro: chi gioca qui percepisce qualcosa di diverso con
questa maglia": così il centrocampista granata, Samuele Ricci,
racconta i suoi tre anni vissuti sotto la Mole. "La fascia di
capitano è un onore, ma mi dispiace un po' perché non c'è più
Zapata che ci avrebbe dato una grossa mano - continua ai
microfoni di Dazn - ma è il segno che sto facendo qualcosa di
buono: con mister Vanoli si è subito creato un bel rapporto, io
cerco sempre di dare il buon esempio". E sulla Nazionale:
"Spalletti mi ha sgridato molto perché voleva determinate cose,
ma anche con lui c'è grande fiducia reciproca - risponde Ricci -
e si è creato davvero un bel gruppo: il merito è suo, io cerco
sempre di rubare qualcosa dai miei compagni perché ci sono
giocatori davvero forti".
Intanto circolano tante voci di mercato sul suo futuro:
"Fanno piacere come a chiunque, ma l'importante è restare
focalizzati su cosa si sta facendo - conclude il classe 2001 -
perché se ti fai prendere troppo, rischi di perdere il focus".
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