Il countdown è cominciato già da tempo, ma a meno di tre mesi dal via della prima edizione del mondiale per club, cresce l'attesa. Inter e Juventus saranno le due italiane impegnate negli Stati Uniti con lo start della manifestazione in programma a Miami per il prossimo 14 giugno. L'obiettivo è quello di arrivare al 13 luglio al MetLife di New York per giocarsi il titolo, ma a dar battaglia alle due italiane ci saranno altre 30 società provenienti da tutto il mondo.
"La sensazione è che vivremo qualcosa di storico - assicura Romy Gai, Chief Business Officer FIFA -. E i club lo hanno capito". Gai prova anche a metter da parte le polemiche nate intorno alla manifestazione, in particolare quelle legate al 'si gioca troppo'. "Mancava una competizione del genere - spiega -. E' un'opportunità straordinaria, poi ricordo che la Fifa organizza l'1% delle gare mondiali. Se guardiamo i minuti giocati dai calciatori, erano di più negli anni '70 che oggi e questo è figlio anche delle rose ristrette dell'epoca. La verità è un'altra: se non ci fosse il mondiale per club, nello stesso periodo, gli stessi club sarebbero andati in America a giocare gare amichevoli per la crescita di brand e ricavi. Quindi non è che senza il mondiale i giocatori sarebbero andati al mare, avrebbero solo giocato sotto un altro cartello".
La total audience stimata, poi, (oltre 3miliardi) dà l'idea di quanto globale sarà l'evento. Una globalità, secondo Gai, rafforzata dalla partnership con DAZN che sarà broadcaster unico. E il CEO per l'Italia, Stefano Azzi, oltre a sottolineare come l'evento "sarà un volano per la prossima Serie A, perché coprirà una parte della stagione senza grande calcio", spiega anche com'è stato possibile rendere l'evento totalmente gratuito per chi lo vedrà. Tre le leve fondamentali: la pubblicità, le sub-licenze e il ritorno marketing. "La redditività sarà data dall'audience globale e il mondiale in questo senso parla a un pubblico diverso, attirando brand che di solito non investono nei campionati domestici - dice Azzi -. Gli accordi di sub licenza, poi, ci consentono di mantenere la centralità di DAZN essendo l'unico a trasmettere tutte le 63 partite, per una partnership il cui valore risiede anche nella componente marketing perché ci permette di aumentare l'awareness del brand in pochissimo tempo rispetto a un'operazione che richiederebbe più anni". Tante, poi, le innovazioni che ci saranno, una su tutte: la body cam sugli arbitri per cui l'IFAB ha già dato il suo ok al test. Appuntamento a Miami, il 14 giugno.
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