Il "sistema Elysium", dal nome della gioielleria milanese che sarebbe stata usata per 'coprire' i debiti accumulati con le scommesse illegali da parecchi atleti, tra cui noti calciatori ora indagati, è sbarcato anche a Roma. Tant'è che, ancora tempo fa, uno stralcio degli atti dell'indagine avviata dalla magistratura di Torino è stato inviato per competenza non solo a Milano ma anche nella Capitale.
Dello stralcio dell'inchiesta, confermata da fonti qualificate e secondo quanto si apprende ancora agli inizi, se ne parla in alcuni passaggi delle numerose informative redatte dallo Sco della Polizia e dalla squadra di investigatori della Gdf in quota alla Procura milanese guidata da Marcello Viola. A citare i pubblici ministeri romani già nell'aprile 2023, in una chat telegram, è Tommaso De Giacomo, ritenuto il dominus di tutte le attività connesse al gioco illecito, che gestiva una sala scommesse Snai nel capoluogo lombardo di proprietà della madre e un'altra nell'hinterland. Al telefono con Nicolò Fagioli, il centrocampista della Fiorentina che con Sandro Tonali, oggi al Newcastle, oltre ad essere tra i calciatori indagati, è considerato "collettore di scommettitori", De Giacomo accenna a indagini da parte della Procura di Roma rivelate da una "talpa" o "aggancio" che "lavora alla Questura". E riferendosi ai "ragazzi" di Elysium avverte: "se viene fuori bordello questi sanno tutti i ca.. tuoi e miei (...) Se hanno problemi loro... li abbiamo tutti...".
In sostanza il broker, che con i suoi quattro complici è destinatario di una richiesta di arresti domiciliari (giovedì prossimo dalla gip Lidia Castellucci si terrà l'interrogatorio preventivo), ammette l'esistenza del sistema: un conto intestato al negozio in cui i suoi clienti, è l'ipotesi, facevano bonifici per acquisti fantasma di orologi di marca o gioielli, mai consegnati o consegnati ma pagati il doppio, in modo da rendere irrintracciabili la provenienza illecita del denaro e il reale beneficiario. I giri di scommesse romani vengono a galla anche in merito a un ingente debito di Fagioli con "gente brutta" e personaggi come tale "ludwic", a cui si sarebbero rivolti in molti. Ma essendo parecchi gli allibratori sparsi in varie città italiane, non è escluso che l'indagine si allarghi ancora fino a raggiungere altre regioni e capoluoghi.
Nelle varie informative dell'indagine, in particolare quella dello Sco della Polizia, ci sono chat, spesso con Pietro Marinoni - ex arbitro che per i pm milanesi avrebbe sfruttato le sue conoscenze per procurare clienti ai "ragazzi" di Elysium&C - che dipingono bene i vizi di una serie di giocatori, anche della Nazionale under 21. Di Fagioli si dice che è "una mina vagante", lui "può perdere tutto" , di Alessandro Florenzi, che avrebbe scommesso anche su partite di calcio di club esteri come il Siviglia, che è "un ludopatico vero" mentre di Nicolò Zaniolo, che è "indietro con i soldi".
Viene a galla anche il panico degli atleti dopo la scoperta dell'inchiesta torinese: il 12 ottobre 2023, Tonali blocca il contatto telefonico di De Giacomo. E poi, chattando con un amico, esprime preoccupazione per la situazione, e cerca di capire chi avrebbe potuto parlare di lui: i due, inoltre, manifestano timori in merito alla possibilità che Fagioli, in sede di interrogatorio, faccia i loro nomi. Compaiono inoltre messaggi inviati sempre da Tonali, che chiede di cancellare i conti e tutti i dati relativi alle piattaforme utilizzate e presenti sui propri cellulari. La parola d'ordine era: cercare di far sparire ogni traccia.
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