"Ho pagato il mio debito con la
giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con
umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e
con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia
patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e
alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le
problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma
che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato
il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso
tutte le persone che credevano in me". osì Nicolò Fagioli in un
lungo post su Instagram sul caso delle scommesse illegali.
"Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho
passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e
questa non è assolutamente una giustificazione - prosegue - Ma
vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo
rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto.
Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non
a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che
sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi. Tutti, anche
chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori.
L'importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un
uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all'epoca dei
fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne
sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la
vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo
scontare. Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un
processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i
colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si
trovano, loro malgrado coinvolti o nominati - anche se solamente
in una riga di giornale - in questa situazione solo per avermi
aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la
mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi
in un momento diffcile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non
ritornerò più sull'argomento, adesso devo solo pensare a dare il
massimo sul campo. Nicolò Fagioli".
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