"Non so cosa succederà, ma qualunque
cosa accada, sarà un addio fantastico. Non ho mai litigato con
il club in sei anni, né ne avrò uno il mio ultimo giorno, che
non so quando sarà. Potrebbe essere il 25 maggio del 2026,
2030...". Carlo Ancelotti resta vago sul suo futuro che lo
vedrebbe lontano da Madrid: alla vigilia della sfida di Liga con
il Celta Vigo, il tecnico italiano protagonista del mercato e
indicato tra i favoriti per la panchina del Brasile, si mostra
pacato e dice di guardare solo alle sfide da qui alla fine della
stagione. "Posso chiarire, la verità è che nutro molto affetto
per il mio club, i miei giocatori e i tifosi. Non parlerò del
mio futuro prima del 25" ha aggiunto rispondendo a chi gli
chiedeva delle sirene brasiliane. "So perfettamente cosa devo
fare, cosa farò e cosa sto facendo, il che significa non parlare
del mio futuro oggi - ha sottolineato Ancelotti in conferenza
stampa -. So che oggi vi sto deludendo, ma non mi interessa".
Una stagione più difficile delle altre: "A livello umano no, a
livello professionale più complicata del solito. Veniamo da una
stagione quasi perfetta e abbiamo avuto molte difficoltà. Ma
mancano cinque partite e tutto può succedere. Quello che non può
succedere è che abbassiamo la guardia. Dobbiamo vincere queste
cinque partite e dare il massimo. Se vinciamo, può cambiare la
stagione e renderla molto positiva".
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