(di Benedetta Guerrera) (ANSA) - WASHINGTON, 04 APR -
"L'unico crimine che ho commesso è stato difendere l'America da
chi la vuole distruggere. La mia incriminazione è un insulto
agli Stati Uniti". Donald Trump torna nel suo bunker di
Mar-a-Lago subito poche ore dopo essersi consegnato al tribunale
di New York per ascoltare i 34 capi d'imputazione a suo carico
nel caso Stormy Daniels e arringa i suoi sostenitori riuniti in
uno dei saloni del resort. Un discorso di poco più di mezz'ora,
durante il quale il tycoon è apparso provato e meno combattivo
del solito. Sulla consueta aggressività dell'ex presidente
sembra aver pesato una giornata senza precedenti nella storia
Usa e il castello accusatorio del procuratore Alvin Bragg che
gli ha imputato un tentativo di "cospirazione per minare
l'integrità delle presidenziali del 2016" comprando il silenzio
della pornostar, dell'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal e
di un portiere della Trump Tower che minacciava di rivelare un
suo presunto figlio illegittimo. Il tycoon non ha tuttavia
rinunciato a sferrare i soliti attacchi contro i suoi accusatori
e il "sistema giudiziario corrotto, diventato ormai illegale",
nonostante l'avvertimento del procuratore di New York a non
incitare alla violenza. "Non ho mai pensato che una cosa del
genere potesse accadere in America", ha detto Trump, mentre i
suoi sostenitori urlavano "Usa, Usa!". Sul palco con l'ex
presidente i figli Eric e Donald jr, mentre erano assenti la
moglie Melania, che pure lo ha accompagnato a Manhattan, e la
figlia ed ex consigliera, Ivanka. Dopo aver ribadito che tutte
le indagini a suo carico sono "persecuzioni politiche", il
tycoon ha ricoperto d'insulti uno per uno i procuratori
coinvolti: da Bragg, "pagato da George Soros", a Letitia James a
Jack Smith, impegnato nell'inchiesta sulle carte top secret
portate dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, che ha definito un
"pazzo". Tutti, secondo l'ex presidente, sono strumenti della
"sinistra radicale" che hanno l'obiettivo di "fermarlo ad ogni
costo". Anche l'indagine della procura di Atlanta, in Georgia,
e' "un caso falso per interferire nelle elezioni del 2024 e
dovrebbe essere archiviata subito" per Trump che ha definito
"perfetta" la telefonata in cui fece pressioni per ribaltare il
voto del 2020 in quello stato. Quindi è passato ad attaccare Joe
Biden e la sua ex avversaria Hillary Clinton per 'l'email gate'.
"Vuole la terza guerra mondiale", ha tuonato Trump contro il
presidente americano sostenendo che "quando era senatore ne ha
combinate di tutti i colori ma nessuno lo ha arrestato". Prima
di salire sul palco del suo resort l'ex presidente aveva
ribadito per l'ennesima volta che, nel caso per il quale è stato
incriminato a Manhattan, "nulla è stato fatto illegalmente"
accusando Bragg "di aver chiuso New York, mobilitato 38.00
agenti e speso 200.000 dollari di fondi della città per un
accordo di non divulgazione legale da 130.000 dollari". E'
un'indagine "farsa", aveva attaccato Trump in una telefonata con
i suoi sostenitori di ritorno da New York, assicurando i suoi
supporter che "stiamo vincendo da otto anni e continueremo a
vincere".
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