"Io qui il carcere l'ho provato
all'inizio del fascismo. Grazie a Dio non mi hanno fucilato e
sono orgoglioso di aver combattuto, di aver fatto l'Italia, e di
essere, a 100 anni, presente qua, oggi". A ricordare i giorni di
prigionia e quelli della Liberazione, è Beppe Pastore, una delle
migliaia di persone imprigionate nel braccio tedesco dell'ex
carcere 'Le Nuove' di Torino che questa mattina ha partecipato
alla cerimonia di commemorazione dei detenuti politici promossa
per il 25 Aprile da Anppia e Associazione Nessun Uomo è
un'Isola, che gestisce il Museo Carceri Le Nuove. Accanto a lui,
Adriana Cantore, che a 13 mesi fu incarcerato lì insieme alla
madre, e l'avvocato Bruno Segre. "I volontari della libertà, -
dice - come un secolo prima durante il Risorgimento,
spontaneamente si mobilitarono per combattere l'invasore. I
partigiani hanno contribuito alla liberazione del Paese e a una
magnifica Costituzione, che sancisce valori come pace, libertà,
uguaglianza, giustizia, che devono presiedere la vita attuale ed
essere studiati e apprezzati dagli studenti, ai quali raccomando
sempre di imparare dagli eventi passati per vivere il presente e
costruire il futuro. Oggi - aggiunge - è importante difendere la
Costituzione contro il progetto della Meloni di
presidenzialismo". Alla cerimonia anche l'assessore comunale
Jacopo Rosatelli che si è unito "all'auspicio che la
Costituzione continui a essere letta, studiata e capita, perché
purtroppo registriamo che esistono persone nel Paese, che
ricoprono altissimi ruoli, che l'hanno forse letta ma non
capita, perché quando si dice che l'antifascismo non è nella
Costituzione siamo di fronte a uno dei fraintendimenti più
clamorosi. E chi pensa che il 25 Aprile e la Costituzione siano
di parte - conclude - vuol dire che non conosce la storia".
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