(dell'inviata Alessandra Magliaro) (ANSA) - VENEZIA, 31 AGO -
I titoli di Princess, il film di Roberto De Paolis, che a
Venezia 79 apre il concorso di Orizzonti, sono scritti con il
font, il carattere grafico, morbido e incorniciato tipico delle
favole. Non c'è l'happy end in questo film, ma nella vita reale
della protagonista Glory Kevin, nigeriana, 25 anni, da 6 in
Italia, mamma di una neonata che al Lido tutti coccolano. Il
regista l'ha incontrata che si prostituiva in strada a Roma e il
cinema le ha cambiato la vita. Glory Kevin è una forza della
natura, una giovane donna carica di energia e speranza.
"L'Italia è un bel posto, se hai un sogno, un obiettivo lo puoi
realizzare, puoi andare a scuola, imparare una professione, in
Nigeria non è così, è difficile portare avanti dei progetti,
impossibile realizzare i propri sogni. Non voglio generalizzare
- dice - ma in Italia ci sono brave persone, come quelle che ho
avuto la fortuna di incontrare io, ossia Roberto (il regista
ndr) e Carla (la produttrice Altieri) che con me sono stati
fantastici, gli devo tutto". Glory si prostituiva a Roma, dopo
aver fatto il percorso ben noto della tratta delle nigeriane,
"l'arrivo in Libia, l'approdo in Italia, il ricatto delle
madame, il pagamento di cifre esorbitanti attraverso la
prostituzione, la schiavitù in strada", racconta De Paolis che
ha lavorato un anno sul campo prima di girare. "Ho provato con
Princess a raccontare questi argomenti e l'Italia stessa
attraverso gli occhi di queste giovani donne, ribaltando una
prospettiva che è la nostra, farci dire da loro come è la vita
in questi bordi delle strade, ai margini della città o in un
bosco come capita nel film (è la pineta di Ostia ndr). La
prostituzione è un modo per raccontare la condizione di
marginalità, poi ho incontrato Glory, la Princess che dà il
titolo al mio film, e le ho dato la libertà di raccontarsi, di
costruire il personaggio protagonista sulla sua esperienza di
vita". Nel film ci sono altre ex prostitute tolte dalla strada
grazie a Piam, Progetto integrazione accoglienza migranti,
l'associazione di Asti che da oltre 20 anni combatte la tratta.
Formano il cast non professionista del film che però non è un
documentario, ma una storia di finzione ispirata alle loro
esperienze. "Rappresento le ragazze nere africane che hanno come
me questo vissuto in strada - racconta Glory Kevin - voglio far
vedere che abbiamo talento, possiamo fare altro, vogliamo andare
via dalla strada ma senza documenti di lavoro, che sono
difficili da ottenere, spesso restiamo in certe situazioni,
volevo mostrare che possiamo fare altro che le sex worker".
Sottolinea De Paolis: "Non c'è un atteggiamento giudicante né
con loro né con i clienti: durante il lavoro di ricerca io
stesso mi sono finto cliente, ho conosciuto altri italiani che
andavano a cercare le ragazze, sviluppando spesso una patologica
dipendenza da loro". Un elemento importante è la religione: "Dio
mi ha aiutato tantissimo, mi ha fatto incontrare Roberto e
Carla, mi ha fatto superare tanti momenti difficili e mi ha dato
una figlia che mi ha cambiato l'esistenza", aggiunge con
serenità Kevin. Nel film ci sono attori veri, Salvatore Striano,
Lino Musella, tra lui e Princess nascerà una relazione, un sogno
forse troppo grande, per questo nella favola l'happy end non
arriva. "Mi piacerebbe fare ancora l'attrice, ma soprattutto
studiare l'italiano, non ho mai avuto questa opportunità in sei
anni", conclude la protagonista. Prodotto da Young Films, Indigo
con Rai Cinema, il film uscirà prossimamente in sala con Lucky
Red.
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