Siti Internazionali
Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Condividi
- RIPRODUZIONE RISERVATA
"Delia ha saputo conquistare un posto
in ospedale grazie al suo talento e alle sue capacità
straordinarie che si sono rivelate più forti di ogni
scetticismo, ma la verità è semplice come l'acqua: è brava". A
parlare è la talentuosa Pilar Fogliati, reduce dal successo del
suo primo film da regista Romantiche e da un anno di grandi
soddisfazioni lavorative, che torna dal 1 ottobre su Rai1 con la
seconda stagione di Cuori, per la regia di Riccardo Donna, sei
prime serate con Daniele Pecci (Cesare Corvara), Matteo Martari
(Alberto Ferraris). "Mi ha affascinato molto la sua
determinazione, l'intelligenza nel cercare di farsi rispettare e
la solidarietà verso le donne", dice Fogliati. La serie è
prodotta da Giannandrea Pecorelli per Aurora TV in
collaborazione con Rai Fiction, realizzata in collaborazione con
il centro di Produzione TV Rai di Torino e il sostegno della
Film Commission Torino Piemonte. Nei nuovi episodi siamo nel
luglio del 1968. Svela Fogliati: "A Delia crolleranno un po' di
certezze. Il conflitto tra cuore e lavoro sarà ancora più forte.
Ci saranno un paio di ruoli maschili nuovi che si relazioneranno
con lei e un personaggio inedito femminile importante per la sua
vita personale. Inoltre avremo anche una punta di giallo e si
svilupperanno varie linee narrative". Comunque probabilmente le
risposte non saranno quelle che la gente si aspetta. Cuori
racconta la storia di un gruppo di medici che si avventurano
come pionieri in territori sconosciuti, nel tentativo di salvare
quante più vite umane possibile. In questa seconda stagione
Alberto, Cesare e gli altri medici delle Molinette sono
impegnati a inventare nuove soluzioni creative come un sistema
per il monitoraggio a distanza sfruttando il telefono o
addirittura un piccolo pezzo di legno utilizzato per
stabilizzare il flusso di sangue nel cuore. E non manca un
grande progetto: l'avventura del primo pacemaker italiano, con
il tentativo di migliorare il progetto originale americano. Ma
Cuori non è solo medicina e cardiologia, è anche grandi amori,
segreti. Alberto, Delia, Cesare e gli altri lo sanno bene: è più
facile guarire un cuore da una malattia che curare le ferite del
proprio animo.
Condividi
Notizie ANSA Scegli l’informazione di ANSA.it
Abbonati per leggere senza limiti tutte le notizie di ANSA.it
Abbonati oraANSA Corporate
Se è una notizia,
è un’ANSA.
Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.
Resta connesso
Ultima ora