In Toscana la raccolta dell'uva
per la vendemmia è già partita dall'Isola d'Elba, ma i
viticoltori devono fare i conti con un'annata complicata, con un
calo medio previsto attorno al 20%. E' quanto fa sapere
Coldiretti-Vigneto Toscana, sottolineando come a pesare sia
stata l'esplosione "a macchia di leopardo e con differenze
sostanziali tra le zone interne e di costa e tra biologico e
convenzionale", della peronospora, malattia delle piante che ha
costretto i viticoltori ad uno sforzo eccezionale, non solo
economico, per salvare la produzione.
"A livello quantitativo l'aspettativa è in calo dovuto
soprattutto all'andamento climatico non favorevole, con tanta
pioggia in primavera che ha favorito lo sviluppo di importanti
fitopatie che hanno creato difficoltà di maturazione e fatto
aumentare i costi delle pratiche agronomiche indispensabili per
non perdere livello significativi di produzione - spiega Letizia
Cesani, presidente di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana - A
livello qualitativo invece, l'abbassamento delle temperature
notturne di queste settimane ci regalerà vini aromatici, fini e
molto eleganti. Le use sono belle ed in salute, non hanno
subito, come accaduto lo scorso anno, alcun stress idrico.
Davanti abbiamo ancora giorni cruciali per monitorare
l'evoluzione delle uve: l'annata è molto promettente nonostante
sia stata fino a qui molto complessa".
Nella nota Coldiretti ricorda come a miniacciare la
viticoltura regionale non ci siano solo i fattori climatici:
"Cinghiali e caprioli, entrano ormai senza alcun timore nelle
vigne per banchettare con l'uva dei viticoltori. In dieci anni i
danni alle coltivazioni denunciati dagli agricoltori hanno
raggiunto i 20 milioni di euro (quasi 1,7 milioni nel solo 2021)
ed una buona fetta sono riconducibili proprio alle viti".
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