Fernando Botero, il più grande
artista plastico colombiano di tutti i tempi, amava l'Italia al
punto tale che, secondo la sua volontà, sarà sepolto a
Pietrasanta, in provincia di Lucca, accanto "alla donna che lo
ha accompagnato per mezzo secolo". Lo dice in un'intervista
all'ANSA il figlio Fernando Botero Zea.
"Dopo la Colombia, l'Italia era il Paese più importante per
lui", afferma il figlio del pittore e scultore morto ieri a
Montecarlo all'età di 91 anni, per complicazioni respiratorie.
Secondo Botero Zea suo padre aveva espresso la volontà di
trovare sepoltura nel cimitero comunale di Pietrasanta, in
Versilia, sulla costa settentrionale della Toscana, dove
l'artista trascorreva molti mesi all'anno, nella sua casa sotto
la Rocca, e dove capitava di vederlo nella bella piazza dominata
dal Duomo. Un piccolo centro incorniciato dalle Alpi Apuane e
dalle spiagge del litorale, culla degli artisti in arrivo da
tutto il mondo per scolpire il marmo delle vicine cave e
lavorare con gli artigiani delle fonderie locali. Un centro che
aveva abbracciato l'artista con affetto, riconoscendogli la
cittadinanza onoraria nel 2001.
Botero Zea, sentito mentre era in partenza per Montecarlo,
per poter "accompagnare" il padre "in questi ultimi momenti e
incontrare" i fratelli "per fare la scelta più opportuna",
spiega: "mio padre voleva essere sepolto nel cimitero comunale
di Pietrasanta, accanto alla donna che lo ha accompagnato per
mezzo secolo, l'artista Shopia Vari, l'amore della sua vita".
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