Tre grandi alberi di Natale che
'accenderanno' il centro di Firenze venerdì sera, e tanti altri
distribuiti nelle piazze della città, più luminarie e addobbi in
tutti i quartieri, la casetta di Babbo Natale a Palazzo Vecchio,
e il festival di luci e installazioni artistiche Green Line. E
ancora, una carrozza trainata da cavalli bianchi che girerà nel
centro storico o un trenino guidato dagli elfi alle Cascine.
Presentate oggi in Palazzo Vecchio le iniziative promosse dal
Comune per le festività. "Sarà il Natale più luminoso di
sempre", ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo
insieme alla vice Alessia Bettini.
Giovedì sera il classico appuntamento con l'accensione degli
alberi: il primo, alle 17.30, sarà quello di piazza della
Signoria, novità di quest'anno, alla presenza del sindaco e
della Compagnia di Babbo Natale. Alle 18 sarà la volta del
tradizionale abete in piazza Duomo, dove ci saranno anche il
Light Gospel Choir e il Corteo storico della Repubblica
fiorentina; infine al piazzale Michelangelo, alle 19.30, con la
partecipazione di Coldiretti. Gli abeti, poco meno di 60,
saranno sparsi in varie strade e piazze cittadine. Venerdì
mattina, invece, entrerà in funzione la ruota panoramica
all'ingresso delle Cascine, e partirà il festival Green Line che
accenderà di luci e installazioni artistiche il centro città e
non solo. "Abbiamo ampliato anche le luminarie in molte strade
dei quartieri periferici della città, cosi che il Natale si
possa sentire in ogni angolo di Firenze", ha aggiunto Nardella.
Tra le altre novità, a Palazzo Vecchio sarà allestita la Casetta
di Babbo natale, dove sarà possibile lasciare le letterine, poi
Passeggiando in carrozza, che offrirà ai bambini dai 3 ai 10
anni (accompagnati da un adulto) la possibilità di attraversare
il centro storico a bordo di una carrozza trainata da due
cavalli bianchi, mentre alle Cascine torna il Trenino nel parco.
Altra novità, nella sala d'Arme di Palazzo Vecchio venerdì 8
dicembre, sarà presentata l'installazione video dal titolo
"Oltre', firmata da Nico Vascellari, che entrerà poi a far parte
delle collezioni civiche fiorentine.
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