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Nubifragio all'Elba,Legambiente 'fermare cementificazione coste'

Nubifragio all'Elba,Legambiente 'fermare cementificazione coste'

'Curare il bene comune e non l'interesse privato'

ISOLA D'ELBA (LIVORNO), 17 febbraio 2025, 10:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Dopo aver spalato il fango del disastro climatico, Portoferraio si sta rendendo conto dei danni inferti dal clima sempre più estremo alle sue spiagge e coste, da Bagnaia, fino alla Biodola, dalle Viste fino al Viticcio". A dirlo è Legambiente Arcipelago Toscano, commentando le conseguenze del nubifragio di giovedì scorso. "In questo disastro emerge con forza che uno degli elementi moltiplicatori degli effetti del cambiamento climatico è la cementificazione delle coste e la pessima 'programmazione' degli interventi sulle spiagge, un bene comune che ormai sembra diventato a esclusivamente al servizio di interessi privati".
    In particolare viene citato il caso della spiaggia Padulella a Portoferraio, "completamente sfigurata da un mix di cause meteorologiche e umane, provocate a monte e sulla costa da interventi che da anni, e anche recentemente, Legambiente denuncia senza ottenere risposta". L'associazione ambientalista, allegando una serie di foto, sottolinea come "il reticolo dei piccoli corsi d'acqua che hanno contribuito a mantenere vitale la spiaggia della Padulella sembra essere stato cancellato, mentre il fosso centrale è ancora attivo ma è esploso alla foce come non mai".
    La pioggia di questi giorni, prosegue la nota, ha evidenziato la vulnerabilità della zona: "alcuni fossati - prosegue Legambiente, riportando la testimonianza di un abitante - non ricevono più per via dello stato di totale incuria nel quale sono lasciati. Anche il nuovo parcheggio costruito nella parte più alta per la realizzazione del quale è stata disboscata una vasta area verde che prima sicuramente garantiva una notevole protezione grazie all'azione drenante della vegetazione, ora la pioggia arriva a valle con molta più forza".
    Per Legambiente tra le responsabilità c'è anche quella di "considerare l'ambiente merce da far fruttare e non da curare e difendere". Da qui l'invito a intervenire "presto e bene, smettendo di appesantire a monte con asfalto e cemento e curando la bellezza e l'interesse comune, non quello privato".
   

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