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Svuota estintore e aggredisce i sanitari in un ospedale nel pistoiese

Svuota estintore e aggredisce i sanitari in un ospedale nel pistoiese

La Cgil, a Pescia 'notte di paura, il personale va protetto'

PESCIA (PISTOIA), 17 marzo 2025, 15:33

Redazione ANSA

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Pronto soccorso - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronto soccorso - RIPRODUZIONE RISERVATA

In stato di alterazione si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Ss. Cosmo e Damiano di Pescia (Pistoia) ha svuotato un estintore nei corridoi, poi ha infranto delle vetrate e si è scagliato contro il personale sanitario ed è stato bloccato all'arrivo delle forze dell'ordine.

Protagonista un 19enne ucraino, come riportato dall'edizione locale de La Nazione, nella notte tra venerdì e sabato scorsi. "Ancora una notte di paura al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Pescia - sottolinea in una nota Massimo Ciuti, segretario con delega alla sanità Fp Cgil Pistoia Prato -, minacce e aggressioni al personale ospedaliero e danneggiamenti alle strutture, vetrate infrante a vari piani, materiale lanciato, utilizzo improprio di estintori con danneggiamento della pavimentazione. Tutto si è protratto fino all'intervento delle forze dell'ordine che hanno provveduto a riportare a ragione l'utente; solo a quel punto i sanitari hanno potuto svolgere il loro lavoro tra grande apprensione e ovvie difficoltà".

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Per Ciuti "ancora una volta si ripresenta l'evidente necessità di interventi radicali da parte della Asl Toscana centro, il personale deve essere maggiormente protetto da questi episodi. Non si può entrare a lavoro e sperare che in quella giornata o nottata non succeda nulla. Tema ancora di più sentito al pronto soccorso di Pescia dove sembra, con imminenti riorganizzazioni interne, si proceda ad aumentare i servizi offerti alla cittadinanza senza concreta definizione dei percorsi assistenziali. In pratica aumentando l'apertura su 12 ore dei cinque posti letto del servizio Ama". "Non solo la logistica dei servizi non aiuta gli operatori e non facilita la sicurezza sul posto di lavoro - osserva ancora - ma subentra anche la non definizione dei percorsi, la mancanza di protocolli chiari e completi che definiscono chi fa che cosa in che tempi nei vari servizi implementati ed offerti. Se si ampliano ed aumentano i servizi in Val di Nievole lo si faccia garantendo la sicurezza del lavoro e delle cure". 

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