Sul Cpr di Trento "c'è
un'interlocuzione in atto tra il Ministero e il territorio per
arrivare alla valutazione di pianificazione di un Cpr, un Centro
permanente per i rimpatri piccolo, finalizzato a garantire
maggiore sicurezza sul territorio". Lo ha detto il
sottosegretario all'Interno Nicola Molteni in sala Belli, a
palazzo della Provincia, parlando con i giornalisti di un
progetto di un Cpr da 20-25 posti per il Trentino, che sarà
gestito da un soggetto terzo e finanziato dal Ministero degli
Interni. Un Centro che, ha spiegato il presidente della
Provincia di Trento Maurizio Fugatti, sarà collocato a Trento.
"Sono in corso in questo momento le valutazioni di natura
tecnica rispetto alle ipotesi progettuali. Una volta individuate
le ipotesi progettuali si va alla definizione di un protocollo
d'intesa e poi si parte con i lavori per arrivare alla
definizione di tempi ovviamente rapidi e compatibili con i
bisogni del territorio".
Sono dieci i Cpr in Italia (undici con quello in Albania),
con 1398 posti, di cui 798 effettivamente disponibili ("gli
altri sono stati distrutti o vandalizzati dagli ospiti stessi"),
ha spiegato Molteni. "Abbiamo la necessità di poter allargare la
filiera dei Cpr per poter aumentare in maniera importante i
rimpatri. Quest'anno noi abbiamo circa il 20% di rimpatri in più
rispetto all'anno scorso. E l'anno scorso abbiamo avuto circa il
30% di rimpatri in più rispetto all'anno prima", ha detto
Molteni, che ha annunciato anche che a giugno e luglio verranno
rafforzati i commissariati di Riva del Garda e di Rovereto. "La
media complessiva di permanenza nei Cpr è di 35 giorni. Il 50%
di chi passa nei Cpr viene rimpatriato e il 50% dei rimpatri
passa dai Cpr", ha concluso Molteni.
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