Il Comune di Perugia ha accolto
l'invito della Fondazione Giovanni Falcone per ribadire il
proprio "no alla mafia", esponendo alle finestre di palazzo dei
Priori il lenzuolo bianco con le immagini dei giudici Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino, in occasione del 29/o anniversario
della strage di Capaci. In quel tragico 23 maggio del 1992
persero la vita, per mano della mafia, lo stesso giudice
Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta
Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. "Siamo onorati
di poter avere sulla facciata del nostro palazzo questo lenzuolo
dal significato tanto potente - ha detto il sindaco Andrea
Romizi, secondo quanto riferisce una nota del Comune - in
ricordo di vite spese per la legalità, il cui significato è
ancora più importante in questo momento. La ripartenza, infatti,
è senz'altro caratterizzata da tante opportunità, ma anche da
alcune insidie ed è, quindi, importante ricordare i grandi
valori incarnati da magistrati come Falcone e Borsellino".
"Abbiamo voluto essere tra le 20 città italiane che hanno
dialogato con la Fondazione Falcone - ha aggiunto l'assessore
alla Cultura Leonardo Varasano - perché questo lenzuolo è il
segno sintomatico di un impegno fattivo e visibile, che richiama
tutti -istituzioni e cittadinanza- al valore della legalità".
Il lenzuolo è stato consegnato nelle mani del primo cittadino
dall'Arma dei carabinieri, rappresentata per l'occasione, dal
comandante del reparto operativo di Perugia, il col. Antonio
Morra, dal maresciallo maggiore Claudio Zeni, comandante della
stazione di Perugia, e dal comandante della compagnia
carabinieri di Perugia, Pierluigi Satriano.
Arma che lo stesso Romizi ha definito "preziosissima in ogni
momento e sempre vicino ai cittadini". Quindi, è stato affisso
ad una delle trifore di palazzo dei Priori che si affacciano su
corso Vannucci dove il pubblico presente ha accolto con un
applauso l'immagine di Falcone e Borsellino. Alla cerimonia
erano presenti anche la presidente dell'Associazione Clizia Anna
Maria Romano, che si è fatta promotrice dell'iniziativa e Fausto
Cardella, già procuratore generale di Perugia.
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