"Profondamente colpite"
dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, le monache del
monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro "no alla
violenza" illuminando di rosso la facciata della Basilica, e
chiedendo per le nuove generazioni "un'educazione all'amore". Lo
fanno accogliendo l'invito giunto dall'amministrazione comunale
anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che
incontreranno sabato mattina. L'occasione è un evento voluto dal
Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in
programma alla sala della Pace del Santuario il 25 novembre
dalle 10,30, durante il quale si terrà la lettura "Ti amo da
morire", di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta
Giarrusso e Pino Quartullo.
"Nella Bibbia - dice suor Maria Rosa Bernardinis, priora del
monastero - le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno,
bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi
in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini,
affidando alle donne l'annuncio della Risurrezione, Dio ci
sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la
via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile
perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece,
le donne, sono costrette a fermarsi alla 'Passione', costrette
dagli uomini".
"È dovere di tutti - dice ancora la priora - fare in modo che
questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da
Dio la strada del rispetto, della parità e dell'amore, così da
amare ma per davvero".
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