"Questo è il mondo della rete, con
delle conseguenze drammatiche anche per chi non lo guarda solo
da giurista ma anche da genitore": lo ha detto il procuratore
della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone, riferendosi ad
Andrea Prospero, durante il suo intervento al convegno
"Governare la cybersicurezza: prevenire, resistere, contrastare"
organizzato nel capoluogo umbro.
Presenti all'iniziativa anche il procuratore generale della
Repubblica, Sergio Sottani, la vicedirettrice generale Agenzia
per la cybersicurezza nazionale, Nunzia Ciardi e il sostituto
procuratore della direzione nazionale antimafia e
antiterrorismo, Eugenio Albamonte. "Due persone che non si erano
mai conosciute personalmente hanno iniziato a parlare dei loro
problemi - ha detto Cantone - e uno di questi due è riuscito
sostanzialmente a convincere l'altro a fare un gesto estremo,
che è quello del suicidio. Allora dobbiamo farci una serie di
domande: cosa ha fatto l'ordinamento nazionale su questo tema?
Credo che abbia fatto poco e non sempre bene, anche se sta
cercando di recuperare". Per Cantone "il contesto informatico ha
bisogno di prevenzione e repressione".
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