L'Umbria è una regione nella quale
vivono più donne che uomini. Sono infatti di sesso femminile il
51,5% delle residenti che superano gli uomini di oltre 26mila
unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità
femminile. Il quadro emerge dal censimento 2023 dell'Istat.
Secondo il quale l'età media si innalza, seppure di poco,
rispetto al 2022 da 48,0 a 48,2 anni. Perugia è la provincia più
giovane (47,8 anni), Terni quella più anziana (49,3 anni).
Sempre secondo il censimento la popolazione residente in
Umbria, al 31 dicembre 2023, ammonta a 853.068 persone, in calo
rispetto al 2022 (-3.339 individui; -0,4%) e circa i tre quarti
vive nella provincia di Perugia (74,7%).
Emerge dai dati diffusi dall'Istat.
La diminuzione di popolazione rispetto al 2022 è ritenuta
frutto dei valori negativi del saldo naturale, di quello
migratorio interno e dell'aggiustamento statistico, cui "si
contrappone in modo insufficiente" il valore positivo del saldo
migratorio con l'estero.
Secondo l'Istat in Umbria, come nel resto del Paese, si è
raggiunto un nuovo record di denatalità. I nati sono infatti
4.766 (-160 rispetto al 2022).
Nel 2023 si è ridotta la mortalità (-797 decessi rispetto
all'anno precedente). Il tasso di mortalità è diminuito dal 13,5
al 12,6 per mille, con il maggior decremento che si registra
nella provincia di Perugia.
Gli stranieri censiti sono 88.579 (invariati rispetto al
2022), il 10,4% della popolazione regionale. Provengono da 159
Paesi, prevalentemente da Romania (25,0%), Albania (11,7%) e
Marocco (9,9%).
Quasi un terzo della popolazione (31,5%) vive nei due comuni
capoluogo, Perugia e Terni, con oltre 100.000 abitanti, e circa
un quinto risiede nei 6 comuni tra 20.001 e 50.000 abitanti
(20,5%).
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