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Tutela biodiversità con 'Proud to Bee quarry'

Tutela biodiversità con 'Proud to Bee quarry'

Progetto della Regione con le api 'modello nazionale'

PERUGIA, 30 aprile 2025, 16:37

Redazione ANSA

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Sono già oltre 200 le arnie installate in cave e miniere nell'ambito del progetto regionale "Proud to Bee quarry". Unico nel suo genere, nato con l'obiettivo di favorire l'incremento della biodiversità, il progetto è stato presentato oggi nel salone d'Onore di palazzo Donini, a Perugia. A raccontare i dettagli e gli sviluppi del progetto, destinato a diventare "una rete di biomonitoraggio", sono stati l'assessore all'Ambiente Thomas De Luca e l'ingegnere capo della polizia mineraria regionale Simone Padella.
    "L'iniziativa nasce dalla professionalità dei nostri servizi, è un progetto del quale come Regione dobbiamo essere orgogliosi". Lo ha evidenziato l'assessore De Luca, spiegando che Proud to Bee quarry "si inserisce nel paradigma della nostra linea di governo, perché non possiamo più limitarci a smettere di inquinare e degradare l'ambiente, ma dobbiamo sostenere una nuova idea, la rigenerazione dei territori e delle nostre matrici ambientali". Con questo progetto l'Umbria diventa modello per l'Italia. "Lo lanciamo pubblicamente anche sullo scenario nazionale ponendo l'Umbria come avanguardia".
    Partendo dalla lettura dei risultati di alcuni studi e analisi, è stata sviluppata una integrazione dei progetti di riambientamento delle cave "che ora prevedono interventi di rinverdimento con essenze mellifere e pollinifere per dare cibo alle api", oltre che l'installazione di arnie.
    Al momento il progetto interessa più di trenta aree estrattive sulle 67 totali. "Abbiamo già raggiunto l'obiettivo di arnie fissato per il 2026", ha detto l'ingegner Padella, sottolineando che le arnie installate sono 223 (nel 50% delle cave attive), quasi raddoppiate rispetto alle 120 presenti a giugno 2024. "Siamo già pronti alla sfida del secondo obiettivo, usare la rete anche in maniera diversa, per il biomonitoraggio dei microinquinanti". La seconda fase del progetto prevede infatti l'analisi di miele ed api per "vedere il tenore dei metalli pesanti che danno indicazioni sulla salute del territorio umbro".
    L'assessore De Luca ha rimarcato che "all'interno del territorio avremo dunque non solo una produzione di miele ma anche un bioindicatore della qualità ambientale".
   

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