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Melasecche, Verini interroghi sua coscienza e non Salvini

Melasecche, Verini interroghi sua coscienza e non Salvini

Il capogruppo della Lega interviene su Orte-Falconara

PERUGIA, 04 maggio 2025, 11:15

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il senatore del Partito democratico, Walter Verini, al quale va riconosciuto il coraggio, ma non certo l'onestà intellettuale, ha depositato un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito alla linea ferroviaria Orte-Falconara.
    Invece di interrogare Salvini, avrebbe dovuto interrogare la propria coscienza e poi riflettere": così il capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche Germini. "Come se non bastasse, è tornato sull'argomento anche nel corso di un'intervista, dai toni più polemici che propositivi, rilasciata a una TV locale. Davanti a tante dimenticanze, è doveroso fare alcune considerazioni: il Ministro Salvini risponderà come riterrà opportuno, anche perché la verità granitica dei fatti non può essere scalfita dall'inconsistenza delle menzogne" aggiunge.
    "La questione della linea Orte-Falconara, per decenni, è rimasta intrappolata nel pantano dell'inerzia e dell'indifferenza - sostiene Melasecche in una nota -, proprio sotto i governi del Partito democratico, che ha avuto ogni strumento per agire e che, al contrario, si è sistematicamente dimenticato di questa parte dell'Italia e di questa infrastruttura fondamentale. Quando, nel 2019, mi è stato conferito l'incarico di Assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti nella Giunta di centrodestra, ho ereditato una situazione desolante: anche la Orte-Falconara era un'opera simbolo dell'abbandono e delle chimere. Nessuna reale progettualità, nessuna prospettiva concreta, solo promesse disattese e vuoti proclami da parte dei precedenti amministratori. È stato allora che, con fermezza e senso del dovere, abbiamo avviato un lavoro metodico e determinante. Ho sollecitato, contribuito a creare e partecipato personalmente a un tavolo tecnico paritetico tra Umbria, Marche, Ministero delle Infrastrutture e RFI. Ed è proprio da quella sede che si è finalmente potuto imprimere un'accelerazione reale agli interventi. In quell'ambito, il raddoppio del tratto Campello-Spoleto, cantiere eterno da quindici anni e che oggi Verini finge di scoprire, è stato riportato a soluzione e seguito puntualmente dal sottoscritto. Il relativo cronoprogramma prevedeva la conclusione entro dicembre 2024 e l'opera sarebbe stata inaugurata puntualmente, se non fosse sopraggiunta un'interdittiva antimafia, evento né previsto né prevedibile, che ha colpito l'impresa incaricata, ritardando i lavori di alcuni mesi. Oggi RFI è fortemente impegnata nel concluderli entro l'anno. Ne è testimone anche l'allora Prefetto di Perugia, che ringrazio per aver dato seguito alle mie sollecitazioni, accogliendo l'esigenza di inserire le opere ferroviarie appaltate a quell'impresa tra quelle commissariate, al fine di garantire il completamento dell'intervento, nonostante le enormi difficoltà subentrate". Ebbene, quel cantiere, che nel nostro quinquennio ha compiuto passi avanti fondamentali, è oggi in dirittura d’arrivo: mancano pochi mesi alla sua conclusione, e RFI conosce bene le sollecitazioni che ho esercitato affinché ciò avvenisse. Ancor più rilevante è la necessità del raddoppio della tratta Terni-Spoleto, finalmente attivata grazie a quel medesimo tavolo. Il nuovo progetto, da noi voluto e sollecitato, è stato presentato a Palazzo Donini in una conferenza stampa dai dirigenti di RFI. Si tratta di un’opera che garantirà standard di sicurezza, velocità e capacità adeguati alla mobilità moderna, completando il penultimo tratto umbro di quella linea. Il senatore Verini dovrebbe ricordare che quindici anni fa, quando governava il centrosinistra, quel progetto, ad una sola canna, era stato ipotizzato con un costo di poco più di 500 milioni di euro. Oggi, per legge e per sicurezza, le canne devono essere due, ciascuna di circa 20 km di lunghezza: un’opera colossale di tipo alpino, con un costo più che triplicato a 1,7 miliardi. Verini chiarisca come mai chi poteva agire quando i costi erano contenuti e le condizioni favorevoli ha preferito voltarsi dall’altra parte. Per mancanza di volontà politica o per incapacità amministrativa? Qualunque sia la motivazione, è evidente che la responsabilità storica che ricade sul Partito Democratico non potrà mai essere cancellata. Inoltre, mentre oggi Verini evoca il tema del trasporto merci, tengo a rammentargli che è stato il mio assessorato ad impegnare un finanziamento di 12,5 milioni di euro per realizzare il progetto di collegamento della piastra logistica Terni-Narni alla linea Orte-Falconara, fino ad oggi classica cattedrale nel deserto delle giunte di sinistra, rafforzando in maniera decisiva la funzione intermodale di quell’infrastruttura. Ricordo inoltre che l’intera tratta umbra è stata dotata della tecnologia ERTMS, il più avanzato dispositivo di sicurezza ferroviaria disponibile in Europa. Sempre sulla Orte-Falconara, ho attivato un’interlocuzione diretta con Trenitalia per la trasformazione, entro il 2025, dell’attuale Frecciargento Ravenna-Roma in una coppia Frecciarossa Ravenna-Roma-Salerno e ritorno, un collegamento che garantirà fermate a Foligno, verosimilmente a Spoleto e di certo a Terni. Un nuovo servizio, con tratti ad alta velocità, che migliora decisamente le prospettive dell’Umbria, offrendo nuove opportunità di sviluppo e mobilità che derivano anche, in una visione non provinciale, dai tratti di raddoppio che si stanno realizzando nelle Marche per il nostro collegamento con l’Adriatico, il Nord del Paese e con l’Europa. Ma un’altra riflessione che Verini non può non fare, nella logica da noi perseguita di favorire in tutti i modi lo sviluppo del ferro rispetto alla gomma. Avevamo ottenuto un finanziamento di 10 milioni di euro per realizzare la stazione Medio Etruria di interscambio sulla direttissima in Valdichiana, aprendo alla nostra regione una porta sull’Alta Velocità nazionale. Ebbene, quella delibera è stata bocciata in Consiglio Regionale dalla nuova maggioranza guidata dalla presidente Proietti, con il voto decisivo del Partito Democratico, così come è avvenuto nel nuovo Consiglio comunale a Perugia. Così per il dramma del nodo di Perugia, dove ogni giorno si ripetono scene assurde di file interminabili ed incidenti pericolosissimi. Due occasioni storiche, sacrificate sull’altare dello sterile negazionismo ideologico della peggiore sinistra, come nuovi ostacoli stanno sorgendo per la realizzazione della stazione aeroporto a Collestrada, già da noi fatta progettare e finanziata, da realizzare entro il 2027, quando il Comune di Perugia sta bloccando tutto da sei mesi a causa della mancata variante urbanistica, a causa della ‘nuova idolatria del consumo di suolo’. La Giunta Tesei, in collaborazione intelligente con tutti i governi che si sono succeduti, ma in particolare con l’attuale governo di centrodestra, ha fatto miracoli, ricostruendo completamente, grazie ad oltre 400 milioni complessivi, la Ferrovia Centrale Umbra: un investimento epocale che testimonia il nostro impegno costante e fattivo nei confronti del sistema ferroviario umbro. Il senatore Verini, invece di interrogare il Governo con imbarazzante disinvoltura, chieda al suo partito come mai non ha prodotto alcun risultato, pur avendo avuto tempo, strumenti e risorse per poterlo fare. Ha fallito quando era il momento di decidere, ha tergiversato quando era il momento di agire. Noi, in soli cinque anni, abbiamo risollevato ciò che era fermo da decenni: siamo riusciti a tracciare una rotta, ad avviare cantieri importantissimi, a conseguire risultati concreti e decisivi, come abbiamo affrontato con coraggio la gara per una gestione trasparente e moderna del Trasporto Pubblico Locale, dopo quindici anni di vergognosi atti d’obbligo e voragini di debiti, mentre la nuova giunta Proietti ricomincia anche qui a frenare per tutelare alcuni inconfessabili interessi sindacali, mentre la Corte dei Conti, ma anche l’ANAC, continuano a monitorare attentamente i magheggi in corso. I frutti del nostro lavoro serio continuano ad arrivare, mentre ormai non si contano più i teatrini imbarazzati che, con vergognosa ipocrisia, l’attuale giunta cerca di intestarsi meriti che non ha. La storia e gli atti parlano chiaro: se la Orte-Falconara è oggi una realtà concreta, è solo perché noi ci abbiamo creduto e abbiamo agito. Così per i moltissimi altri progetti che abbiamo realizzato o comunque dato vita. Siamo stati quelli del fare e difendiamo con orgoglio il nostro quinquennio, sicuramente tra i più fecondi per le Infrastrutture e Trasporti nella storia dell’Umbria, mentre la sinistra odierna, resa subalterna dal negazionismo ideologico delle componenti talebane, senza progetti alternativi, sa soltanto frenare, imbalsamare, e risulta persino peggiore di quella d’un tempo”.

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