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Approvata mozione su petizione popolare su impianti eolici

Approvata mozione su petizione popolare su impianti eolici

Voto della maggioranza, l'opposizione aveva lasciato l'Aula

PERUGIA, 25 marzo 2025, 18:00

Redazione ANSA

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L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato, con il voto dei 12 consiglieri della maggioranza (i consiglieri dell'opposizione avevano lasciato l'Aula già prima della discussione sul punto) una mozione predisposta dalla Seconda commissione (votata all'unanimità) relativa alla petizione popolare "No agli impianti eolici sull'appennino, difendiamo l'Umbria cuore verde d'Italia" sulla quale iniziativa la commissione ha dato luogo a specifiche audizioni.
    La petizione, firmata da circa 7 mila cittadini - ricorda la Regione in una nota - chiede di "Individuare l'intera fascia dell'Appennino umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione di impianti eolici e in particolare alla realizzazione di impianti eolici di grande e media taglia".
    Attraverso questo atto di indirizzo viene impegnata la Giunta ad "adottare tutti gli strumenti di programmazione e pianificazione utili, da un lato, a preservare e salvaguardare le risorse paesaggistiche, culturali ed ambientali, dall'altro a soddisfare le esigenze di produzione di energia da fonti rinnovabili; assumere un fattivo coordinamento della gestione ambientale, anche alla luce della frammentazione del sistema tra competenze e normative nazionali, regionali e comunali, in modo da creare percorsi condivisi e integrati con tutti gli enti competenti (tra cui Comuni e Province); attuare un percorso che assicuri la partecipazione dei Comuni interessati, finalizzata all'individuazione di soluzioni condivise, attesa la incidenza dell'installazione di impianti eolici sulle comunità locali'".
    Nella illustrazione dell'atto, la presidente della commissione, Letizia Michelini, ha fra l'altro sottolineato che "nel 2024 sono stati depositati al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e alla Regione Umbria otto progetti di impianti eolici di grandi dimensioni che investono l'Appennino tra i comuni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, progetti che prevederebbero l'installazione sui crinali dei monti di 69 aerogeneratori di altezza compresa tra i 180 e i 200 metri in una ristretta porzione dell'Appennino umbro". Nella petizione viene anche evidenziata la necessità che la lotta al cambiamento climatico e più in generale la transizione ecologica siano il risultato di una pianificazione di settore che tenga conto delle esigenze di tutela del paesaggio e dell'ambiente e che assicuri risposte efficaci e sostenibili nel rispetto dell'art. 9 della Costituzione.
    I sottoscrittori della petizione chiedono quindi alla Regione di "approvare la legge regionale per la individuazione delle 'aree idonee e non idonee' al fine di raggiungere un equilibrio tra esigenze di protezione del paesaggio e obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili; di individuare l'intera fascia dell'Appennino umbro-marchigiano quale area Non idonea alla realizzazione di impianti eolici di media e grande taglia; nell'ambito del processo legislativo promuova, oltre al coinvolgimento dei Comuni, anche la partecipazione di associazioni, comitati e gruppi di cittadini".
    La presidente Michelini ha anche ricordato che "i sindaci interessati, attraverso il Presidente dell'Anci, hanno chiesto un tempo congruo per la mappatura delle aree, richiesta in relazione alla quale l'Assessore De Luca (presente durante le audizioni) si è dichiarato favorevole, evidenziando tuttavia la necessità di arrivare in tempi brevi alla preadozione della legge regionale, necessaria per evitare che le richieste autorizzative degli impianti vengano approvate automaticamente dal Mase".
    Stefano Lisci (Pd) nel suo intervento ha osservato che "L'argomento è stato affrontato con grande attenzione dando luogo anche ad importanti audizioni. È necessario, di concerto con la Giunta e con i territori individuare le aree idonee riservando a questo una approfondita riflessione".
    L'assessore Thomas De Luca ha ringraziato "la Seconda commissione e la presidente Michelini per il lavoro svolto con elevato approccio istituzionale, garantendo la massima partecipazione ed ascolto di tutti i cittadini che ne avevano fatto richiesta, oltre che delle amministrazioni comunali. Si tratta di una tematica - ha sottolineato - di assoluta attualità e cogenza. Parliamo di aspetti molteplici che riguardano l'indipendenza energetica a livello locale, nazionale ed europeo. Aspetti geopolitici che impattano sui costi energetici delle imprese energivore e non, impattano sulle famiglie , riguardano temi legati alla crisi climatica, ovvero l'assoluta necessità di ridurre le emissioni a livello globale".
    "Grazie alle 'rinnovabili' - ha proseguito De Luca - viene ridotto il devastante impatto sulla salute umana. Uno studio rileva che nel 2022 solo in Italia si sono verificate 48mila morti per inquinamento atmosferico. In questo quadro il raggiungimento degli obiettivi fissati e quindi l'installazione di impianti di energia rinnovabile ha un ruolo importantissimo.
    Per quanto riguarda quindi gli impianti e la loro implementazione deve essere governata e conciliarsi all'interno di un territorio con particolare vulnerabilità paesaggistica, patrimonio identitario che caratterizza l'Umbria e rappresenta uno dei fattori di sviluppo economico. Se oggi c'è vulnerabilità paesaggistica è perché dopo cinque anni di amministrazione del centrodestra non si è arrivati alla predisposizione di un piano paesaggistico regionale sul quale stiamo lavorando. Sul tema dell'eolico dobbiamo accelerare".
    Rispetto alla individuazione delle aree idonee, "su 92 Comuni hanno risposto in 42 e soltanto quattro di essi ne hanno indicate. Gli altri hanno dato indicazioni su aree da tutelare, situazione di cui ci faremo carico nell'ambito dello spazio di manovra. È chiaro che sul tema dobbiamo accelerare. Il percorso che stiamo facendo andava portato a compimento nel dicembre dello scorso anno, oggi stiamo correndo per compensare i gravissimi ritardi della passata Giunta regionale. Se oggi in molte aree e territori dell'Umbria si vivono situazioni di conflitto sociale e ambientale è per la mancanza di un piano paesaggistico e una legge su aree idonee e non idonee".
    Michelini ha ringraziato l'assessore "per la sua partecipazione in commissione. A noi - ha sottolineato - interessa salvaguardare le caratteristiche del nostro territorio, per questo bisogna conciliare e bilanciare gli interessi in gioco".
   

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