L'Assemblea legislativa ha
approvato con 11 voti favorevoli della maggioranza (Pd, M5S,
Avs, Ud-Pp) la mozione promossa da Fabrizio Ricci (Avs) e
sottoscritta anche da Bianca Maria Tagliaferri (Umbria
domani-Proietti presidente), dal titolo "Implementazione dei
'Patti educativi' e delle 'Comunità educanti' quali ecosistemi
partecipati e a forte integrazione finalizzati a sviluppare nei
territori azioni di contrasto alla povertà educativa con
particolare attenzione alle aree interne e alle periferie
urbane".
Attraverso questo documento di indirizzo - riferisce un
comunicato della Regione - la Giunta viene impegnata ad
"adottare ogni provvedimento utile a contrastare la povertà
educativa in Umbria, con particolare attenzione alle aree
interne, alle periferie urbane e ai territori che presentano le
maggiori criticità in termini di marginalità economica e
sociale, povertà minorile, accesso ai servizi e rischio
spopolamento; promuovere, attraverso interventi mirati,
coordinati e l'uso strutturale dei Patti Educativi di Comunità,
politiche educative inclusive, rafforzando i servizi scolastici
e territoriali, sostenendo progetti che favoriscano l'accesso
all'istruzione e alla formazione per tutti i bambini e le
bambine e garantendo pari opportunità e contrastando le
disuguaglianze; valutare ogni strumento utile (anche in via
legislativa) per valorizzare il ruolo della scuola come presidio
fondamentale per lo sviluppo della personalità delle nuove
generazioni e, al contempo, dei territori; valorizzare il
concetto di comunità educante, promuovendo politiche che
rafforzino la collaborazione tra scuole, enti locali, famiglie,
Terzo Settore e altri attori territoriali, al fine di creare un
ecosistema educativo inclusivo e partecipativo, contribuendo
allo sviluppo sostenibile e alla coesione delle comunità locali
e contrastando lo spopolamento".
Illustrando l'atto in Aula Ricci ha spiegato che "combattere
la povertà educativa significa combattere lo spopolamento e dare
un futuro ai nostri territori. Qui entra in gioco questo nuovo
strumento, nato proprio con l'emergenza pandemica, e che in
questi anni ha cominciato a diffondersi, con risultati molto
interessanti, in Italia e anche nella nostra regione dove
esistono alcune sperimentazioni in atto, che adesso vanno rese
strutturali. I Patti educativi di comunità rappresentano uno
strumento innovativo di amministrazione e programmazione
condivisa, volto a ripensare la scuola e il suo rapporto con il
territorio e per questo sono finalizzati a coinvolgere istituti
scolastici, enti locali, terzo settore e altri attori
territoriali per contrastare la povertà educativa, migliorare il
sistema scolastico e promuovere lo sviluppo locale sostenibile.
Essi possono diventare dunque un prezioso strumento strutturale
per affrontare le disuguaglianze educative. Anche perché
nell'ultimo anno, il 70,5% dei bambini e ragazzi fra i tre e i
19 anni non è mai entrato in una biblioteca, un dato in aumento
rispetto al 63,9% del 2019. Inoltre, il 39,2% non ha praticato
alcuno sport durante l'anno e il 16,8% tra i 6 e i 19 anni non
ha fruito di spettacoli fuori casa (12,9% nel 2019), ovvero non
sono mai andati nell'arco del 2023 al cinema, teatro, musei,
mostre, siti archeologici, monumenti, concerti".
"Spesso - ha aggiunto - la povertà educativa si innesta
all'interno di contesti già compromessi dal punto di vista
socioeconomico, legandosi a doppio filo al problema della
povertà minorile e dello spopolamento, che sta colpendo l'Umbria
più che a livello nazionale. I Patti educativi, possono dunque
diventare un prezioso strumento strutturale per affrontare le
disuguaglianze educative e per creare una scuola più aperta e
inclusiva, capace di promuovere lo sviluppo sociale, culturale e
demografico dei territori. Per fare ciò è necessario partire dal
concetto di comunità educante - che includa scuole, famiglie,
terzo settore, enti locali, università e altri soggetti
territoriali - e promuovere una visione di educazione come
responsabilità condivisa".
Nel suo intervento Maria Grazia Proietti (Pd) ha ringraziato
Ricci per aver presentato questa mozione perché "trattare
argomenti così importanti, anche in un'Aula semivuota, ridà
dignità a questa Assemblea. Temi come questo rafforzano la
nostra azione per contrastare la fragilità e migliorare il
percorso delle persone più deboli".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA