La Regione Umbria realizzerà
importanti interventi per il miglioramento dello stato di
conservazione degli habitat e delle specie della Rete Natura
2000 in qualità di coordinatore e capofila del progetto Life
imagine Umbria, della durata di sette anni (2020-2027). Il
lavoro portato fin qui avanti, gli interventi in programma e i
traguardi sono stati illustrati dall'assessore regionale alle
politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e
valorizzazione ambientale, Roberto Morroni, nel corso di una
conferenza stampa a Palazzo Donini, alla quale sono intervenuti
il biologo Francesco Petretti e il coordinatore del progetto,
Francesco Grohmann, dirigente del servizio Foreste, montagna,
sistemi naturalistici della Regione Umbria. Nel corso
dell'incontro è stato proiettato un video illustrativo,
realizzato con la partecipazione del professor Petretti. "Life
Imagine è un progetto di straordinaria importanza per l'Umbria -
ha rilevato l'assessore Morroni - con una dotazione iniziale di
oltre 15 milioni di euro, che potranno mobilitare ulteriori 26
milioni di euro provenienti da fondi europei, nazionali e
regionali. Risorse particolarmente significative con cui ci
impegniamo non solo a conservare, ma soprattutto a valorizzare
quello scrigno di biodiversità che è il nostro territorio
regionale". "È la testimonianza tangibile della nostra visione
di sviluppo, che mette al centro la qualità ambientale - ha
aggiunto, secondo quanto riferisce un comunicato della Regione -
e dell'impegno a consolidare il ruolo e l'identità dell'Umbria
quale 'cuore verde' d'Italia, portato avanti con una campagna di
comunicazione intensa e di grande successo".
"L'efficacia del progetto - ha evidenziato - è garantita da un
ampio partenariato, che comprende quattro Università, quelle di
Perugia, Camerino, Sassari e dell'Aquila, con elevate competenze
scientifiche e tecniche, e il coinvolgimento di tutti i
portatori di interesse, dagli enti locali, al mondo agricolo e
venatorio, volontariato, associazioni, mondo della scuola,
professionisti, comunità locali".
"Decisiva - ha proseguito - è la comunicazione, e l'incontro di
oggi si pone anche questa finalità, per favorire la conoscenza
della ricchezza ambientale dell'Umbria, con i suoi 102 siti
della Rete Natura, i Parchi regionali e il Parco nazionale dei
Monti Sibillini, e la consapevolezza delle potenzialità che da
essa può dispiegarsi". "Siamo pronti per un lavoro costante e in
sinergia - ha detto - che compiremo secondo un piano strategico
di azioni concrete sul territorio, di monitoraggio ripetuto e
continuativo, di collaborazione e interazione con la
cittadinanza, per far sì che il 'cuore verde' resti tale nel
tempo e faccia crescere l'Umbria".
"Grazie ai risultati fin qui ottenuti - ha concluso - ora si
guarda ai prossimi obiettivi: il ripristino e la realizzazione
di corridoi protetti per il passaggio della fauna, la
riconnessione degli habitat strategici, la salvaguardia di
specie a rischio e la valorizzazione di quelle autoctone e non
ultimo la promozione del turismo sostenibile e dei posti di
lavoro verdi".È partito dal disegno di una libellula,
sottolineando l'importanza della sua presenza nell'ecosistema
del lago Trasimeno, il biologo Francesco Petretti per mettere in
risalto le caratteristiche fondamentali del patrimonio di
biodiversità dell'Umbria e le azioni del progetto, fra cui
l'attività di comunicazione e formazione che, per essere più
efficace in particolare nelle scuole, verrà condotta attraverso
una serie di miniclip con protagonisti insetti, piante, animali
e i docenti e i ricercatori coinvolti nelle azioni di studio e
salvaguardia. "Dalle cime appenniniche più elevate, ai
corsi d'acqua, alle grandi distese erbose e ai solenni boschi di
faggi e di querce, l'Umbria - è il quadro tracciato da Petretti
- coniuga la sua natura all'antica presenza degli uomini. Un
vero e proprio scrigno di biodiversità, attentamente custodito
da una estesa Rete di Siti Natura 2000. Agricoltori e
selvicoltori, allevatori e artigiani, hanno saputo utilizzare le
risorse naturali nel corso dei secoli, creando un paesaggio
unico e irripetibile, abitato da migliaia di specie animali e
vegetali che sono le protagoniste di uno straordinario progetto,
volto a recuperare valori naturali, in crisi e a rischio di
scomparsa a causa delle trasformazioni ambientali".
E ancora "grazie al sostegno dell'Unione europea, attraverso un
progetto Life, alle competenze dei ricercatori delle Università,
alla partecipazione concreta del mondo rurale, che ancora oggi
vive un rapporto intenso e diretto con il territorio, i Parchi e
le riserve dell'Umbria - ha spiegato Petretti - diventano oggi
il teatro di una serie di interventi pilota, innovativi e
strategici, che mirano a ricostruire intere comunità di piante
e di animali, restaurare ecosistemi, studiare e trovare la via
di una convivenza fra le esigenze della conservazione e quelle
dello sviluppo sostenibile, studiando soluzioni per contrastare
le trasformazioni innescate dai cambiamenti climatici".
All'incontro ha preso parte anche Livia Bellisari, di Comunità
Ambiente, project manager di Life Imagine Umbria.
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