Chiudere definitivamente il
pre-contenzioso ed evitare la procedura d'infrazione "che
avrebbe un pesante impatto sul settore agricolo umbro" è
l'obiettivo del tavolo tecnico coordinato dagli assessori Thomas
De Luca e Simona Meloni per risolvere il pre-contenzioso dovuto
al mancato rispetto della Direttiva nitrati 91/676/CEE. Una
procedura aperta dal 2018 che ora la Giunta regionale - si legge
in un suo comunicato - è chiamata a risolvere "con un radicale
cambio di approccio per evitare che questo sia esclusivamente
posto in carico sulle spalle del settore agricolo".
Hanno preso parte alla riunione i comuni dell'area
interessata, i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura,
Cia, Arpa Umbria e gli uffici tecnici regionali. In tema di
risorse idriche ed in particolare per l'Umbria, le Autorità
italiane sono state sollecitate a trasmettere entro il 31 marzo
le conclusioni dello studio menzionato nella risposta del giugno
2023 e realizzato in collaborazione con l'Università di Perugia
in merito al punto di monitoraggio IT_IT10CRB1_5 (Lago di
Corbara) e a spiegare se per questo punto è stata designata una
Zona di Vulnerabilità ai Nitrati di origine agricola (ZVN).
L'azione della Giunta regionale, quindi, intende evitare la
procedura d'infrazione a tutela delle attività, pur nella
necessità di agire tramite prescrizioni. "Una questione rinviata
per anni - rileva Palazzo Donini - che rischia di impattare
seriamente sulle aziende agricole. Il pre-contenzioso aperto nel
2018 dalla Commissione Europea per mancato rispetto della
Direttiva nitrati 91/676/CE ha come obiettivo la tutela delle
acque superficiali e sotterranee dall'inquinamento da nitrati
proveniente da fonti agricole. La richiesta della Ce prevede,
entro il 31 marzo, l'ampliamento della perimetrazione delle Zone
di Vulnerabilità da Nitrati".
"La Giunta regionale - spiega l'assessore De Luca - intende
invertire il paradigma coinvolgendo le associazioni agricole
prima e non dopo i provvedimenti lo stiamo facendo in costante
contatto con l'assessora Meloni partecipando per la prima volta
alle scelte e basandole su un rigoroso approccio scientifico,
senza fuggire dal dovere di assumerci le nostre responsabilità.
Massima decisione e celerità per una questione da troppo tempo
rimandata. Con questo spirito abbiamo coordinato la riunione con
amministrazioni comunali e associazioni di categoria
dell'agricoltura. Le osservazioni e proposte raccolte saranno
inserite all'interno della DGR che porteremo in approvazione la
prossima giunta regionale. Non è pensabile affrontare questo
tema in maniera unidirezionale. Dobbiamo cambiare approccio
integrando una visione globale del fenomeno che coinvolga non
solo misure restrittive sull'agricoltura ma anche tutte le altre
fonti, comprese quelli civili".
"Pur tenendo in debita considerazione la questione nitrati -
dichiara l'assessora all'agricoltura Simona Meloni - dobbiamo
mantenere un approccio scientifico perché non possono pagare per
l'ennesima volta le imprese agricole e zootecniche che negli
anni hanno subito una forte riduzione e, soprattutto in Umbria,
vivono una fase assolutamente complicata e delicata. Queste
attività sono presidio dei nostri territori anche nelle zone
collinari e montane, dobbiamo perciò fare in modo che l'impatto
sia meno influente possibile. Dobbiamo rivedere il Piano di
tutela delle acque e il regolamento del 2019 che va modificato
in chiave più moderna. Metteremo in atto un monitoraggio che ci
consentirà di portare numeri reali e tutelare le acque e il
nostro ambiente causando il minor impatto possibile per
allevatori e agricoltori. Chi subirà una sottrazione per la
nuova riperimetrazione verrà sostenuto e supportato con nuove
misure".
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