"Spostare il paradigma dalla
gestione delle emergenze alla prevenzione e alla manutenzione
ordinaria, coinvolgendo attivamente le comunità locali: questo
l'approccio della Giunta regionale, che - spiega l'ente - mira a
ridurre i danni causati da eventi estremi e a contenere i costi,
rimettendo la cura degli ecosistemi nelle mani delle comunità
che li vivono. Un cambio di passo necessario in considerazione
degli effetti sempre più evidenti della crisi climatica". Si è
tenuta con questi obiettivi oggi negli uffici della Regione a
Terni la prima riunione del tavolo per il coordinamento delle
azioni volte a rafforzare la prevenzione dei rischi idraulici e
idrogeologici lungo il fiume Nera.
"Abbiamo gettato le basi - ha dichiarato l'assessore alla
Tutela e valorizzazione ambientale Thomas De Luca - per la
redazione di un Piano pluriennale di manutenzione delle sponde,
a seguito della Dgr 165/2022 e alla luce della Dgr 87/2025, che
dovrà essere sottoposto a valutazione di incidenza ambientale.
Tale piano permetterà a tutti gli attori coinvolti, enti
pubblici, associazioni e proprietari frontisti di avere un
quadro di regole certe per la gestione ordinaria, tutelando al
contempo gli ecosistemi e l'habitat fluviale. Questo progetto
rappresenta un modello per l'intera regione, con l'obiettivo di
estendere la manutenzione partecipata del territorio ad altri
corsi d'acqua".
Al tavolo hanno partecipato rappresentanti di Consorzio di
Bonifica Tevere-Nera, gli uffici tecnici regionali del servizio
Foreste, montagna, sistemi naturalistici e faunistico-venatoria,
Rischio idrogeologico, idraulico e sismico, difesa del suolo,
Risorse idriche, Acque pubbliche, Attività estrattive e
Bonifiche, il Parco regionale fluviale del Nera e i Comuni di
Terni, Arrone, Montefranco, Polino, Ferentillo, Narni,
Scheggino, Sant'Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto di
Spoleto, oltre alle Province di Perugia e Terni.
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