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'Forte preoccupazione' Barcaioli sulle autonomie scolastiche

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'Forte preoccupazione' Barcaioli sulle autonomie scolastiche

'Umbria immobile' denuncia l'assessore

PERUGIA, 30 aprile 2025, 11:58

Redazione ANSA

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In vista della prossima Conferenza unificata Stato-Regioni-Comuni convocata per il 7 maggio, l'assessore regionale all'Istruzione, Fabio Barcaioli, esprime "forte preoccupazione per la proposta ministeriale relativa alla distribuzione delle autonomie scolastiche a partire dall'anno scolastico 2026-2027".
    Secondo quanto reso noto dalla Regione, nonostante la riduzione del taglio complessivo delle autonomie scolastiche a livello nazionale, sceso da 167 a 80 rispetto al precedente decreto del ministero dell'Istruzione e del Merito, "l'Umbria resta immobile". La proposta conferma infatti le stesse 130 autonomie scolastiche previste in precedenza, senza alcun incremento, a differenza di quanto è avvenuto in altre regioni con parametri simili. Inoltre comporterebbe il dimensionamento di 4 autonomie scolastiche entro il 31 dicembre.
    "È inaccettabile che l'Umbria sia l'unica regione a non beneficiare di alcun adeguamento, mentre Liguria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, che presentano numeri analoghi, vedono riconosciute due autonomie in più" sostiene l'assessore Barcaioli. "Il nostro sistema scolastico non può continuare a essere trattato come marginale" aggiunge.
    Una penalizzazione che si somma a un altro "dato critico" - viene rilevato -, la "sistematica sottostima della popolazione studentesca umbra nei calcoli ministeriali". "Per l'anno scolastico 2024-2025 - spiega Barcaioli - le iscrizioni sono state pari a 107.683 alunni, mentre per il 2025/2026 si stimano 105.204. Eppure la base di calcolo adottata dal Ministero sottostima questi numeri di circa 800 unità l'anno, un numero sufficiente a giustificare l'aggiunta di nuove autonomie scolastiche. L'Umbria, inoltre, è caratterizzata da una rete diffusa di piccoli comuni, borghi collinari e montani che coprono l'intero territorio regionale, un contesto in cui la scuola è un presidio fondamentale di coesione e integrazione sociale, funzione che il Ministero sembra ignorare del tutto.
    Per questo, già oggi abbiamo convocato l'Ufficio scolastico regionale per avviare una prima interlocuzione. Nei prossimi giorni invece verrà riunito il tavolo del protocollo d'intesa 112, e chiederemo il supporto di Anci, Province ed enti locali.
    Ci prepariamo a un eventuale ricorso al Tar, pronti a portare questa battaglia nelle istituzioni nazionali e alla Conferenza Stato-Regioni. Non chiediamo privilegi, ma solo un riconoscimento oggettivo dei dati e delle esigenze reali della nostra scuola. L'Umbria merita un'attenzione maggiore, soprattutto quando i numeri lo giustificano".
   

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