In vista della prossima Conferenza
unificata Stato-Regioni-Comuni convocata per il 7 maggio,
l'assessore regionale all'Istruzione, Fabio Barcaioli, esprime
"forte preoccupazione per la proposta ministeriale relativa alla
distribuzione delle autonomie scolastiche a partire dall'anno
scolastico 2026-2027".
Secondo quanto reso noto dalla Regione, nonostante la
riduzione del taglio complessivo delle autonomie scolastiche a
livello nazionale, sceso da 167 a 80 rispetto al precedente
decreto del ministero dell'Istruzione e del Merito, "l'Umbria
resta immobile". La proposta conferma infatti le stesse 130
autonomie scolastiche previste in precedenza, senza alcun
incremento, a differenza di quanto è avvenuto in altre regioni
con parametri simili. Inoltre comporterebbe il dimensionamento
di 4 autonomie scolastiche entro il 31 dicembre.
"È inaccettabile che l'Umbria sia l'unica regione a non
beneficiare di alcun adeguamento, mentre Liguria, Abruzzo e
Friuli Venezia Giulia, che presentano numeri analoghi, vedono
riconosciute due autonomie in più" sostiene l'assessore
Barcaioli. "Il nostro sistema scolastico non può continuare a
essere trattato come marginale" aggiunge.
Una penalizzazione che si somma a un altro "dato critico" -
viene rilevato -, la "sistematica sottostima della popolazione
studentesca umbra nei calcoli ministeriali". "Per l'anno
scolastico 2024-2025 - spiega Barcaioli - le iscrizioni sono
state pari a 107.683 alunni, mentre per il 2025/2026 si stimano
105.204. Eppure la base di calcolo adottata dal Ministero
sottostima questi numeri di circa 800 unità l'anno, un numero
sufficiente a giustificare l'aggiunta di nuove autonomie
scolastiche. L'Umbria, inoltre, è caratterizzata da una rete
diffusa di piccoli comuni, borghi collinari e montani che
coprono l'intero territorio regionale, un contesto in cui la
scuola è un presidio fondamentale di coesione e integrazione
sociale, funzione che il Ministero sembra ignorare del tutto.
Per questo, già oggi abbiamo convocato l'Ufficio scolastico
regionale per avviare una prima interlocuzione. Nei prossimi
giorni invece verrà riunito il tavolo del protocollo d'intesa
112, e chiederemo il supporto di Anci, Province ed enti locali.
Ci prepariamo a un eventuale ricorso al Tar, pronti a portare
questa battaglia nelle istituzioni nazionali e alla Conferenza
Stato-Regioni. Non chiediamo privilegi, ma solo un
riconoscimento oggettivo dei dati e delle esigenze reali della
nostra scuola. L'Umbria merita un'attenzione maggiore,
soprattutto quando i numeri lo giustificano".
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