E' frutto di una sperimentazione
iniziata nel 2004 all'ospedale Careggi di Firenze e proseguita
dal 2007 presso l'azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, la
bozza sulle linee di indirizzo nazionale sulle telemedicina in
Neurofisiologia, presentata in occasione del congresso nazionale
della Società italiana di Neurofisiologia clinica. Si tratta -
spiega una nota del Santa Maria - di un passo in avanti per
arrivare a superare le difficoltà oggettive di carattere
normativo-amministrativo e tecnico che ostacolano la diffusione
della cosiddetta Tele-neurofisiologia. A presentarla, il gruppo
di studio della Società italiana di telemedicina coordinato dal
dottor Giuseppe Stipa, dirigente medico presso la struttura
ternana di Neurofisiologia diretta da Domenico Frondizi.
"Anche per il neurofisiologo - spiega Stipa - la telemedicina
rappresenta una svolta: consente di monitorare pazienti con
stato di male epilettico in terapia intensiva, di controllare se
si è staccato un elettrodo, di gestire a distanza una emergenza
urgenza con teleconsulti in tempo reale su pazienti sottoposti
in continuo a monitoraggio elettroencefalico, consulenze rapide
in Pronto soccorso in casi difficili dove il neurologo può
quindi richiedere una second opinion. Il sistema sperimentato,
che si è servito di una connessione protetta e di un software
per il collegamento in remoto, ha tanti vantaggi che - conclude
il medico - possono essere estesi a numerosi altri ambiti della
medicina, si pensi ai pazienti diabetici, pediatrici e anziani".
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