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Dal rap alla Mannoia per Umbria jazz

Dal rap alla Mannoia per Umbria jazz

Spazio anche all'ortodossia e convivenza con mondiali calcio

PERUGIA, 04 luglio 2014, 19:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Propone un programma che dal rap arriva alla canzone italiana di Fiorella Mannoia, ma naturalmente anche ampio spazio per la "sua" musica "ortodossa", l'edizione 2014 di Umbria Jazz che si svolgerà dall'11 al 20 luglio a Perugia. Con un programma che, almeno nel primo week end, si è organizzato per convivere, con tanto di maxischermo, con la fase finale dei mondiali di calcio.
    La location principale del festival resta l' arena Santa Giuliana, sede dei concerti serali, e qui le scelte artistiche sono molto variegate: si va dal rap dei Roots, storica band che fu, un paio di decenni fa, tra le prime del genere, agli standards di Natalie Cole, che rende omaggio al celebre genitore, ed alla canzone d'autore italiana, con Fiorella Mannoia che presenta un programma in equilibrio tra la sua passione per la musica brasiliana e l'omaggio a Lucio Dalla. Con lei, due ospiti speciali per una serata in cui il jazz c'entra molto: Fabrizio Bosso alla tromba e Danilo Rea al pianoforte.
    All' arena ci sono anche un progetto di rivisitazione della musica di Louis Armstrong da parte del suo concittadino (sono entrambi di New Orleans) Doctor John; la Daptone Super Soul Revue (uno show degli artisti e dello stile dell' etichetta indipendente di Brooklyn, punto di riferimento della black music); una maratona di dj ideata dalla star della console, Ralf; una serata con Ray Gelato e Enzo Avitabile ed una tutta vocale, quella conclusiva, divisa tra Take Six, Mario Biodi e Al Jarreau.
    All' Arena va in scena anche molto jazz "ortodosso", a partire da quello che dal punto di vista artistico è l'evento del festival: Herbie Hancock che ripropone dopo anni il duo con Wayne Shorter. Ancora pianoforte con il giamaicano Monty Alexander, la brasiliana Eliane Elias, il cubano Gonzalo Rubalcaba, il duo della giapponese Hiromi con Michel Camilo, Stefano Bollani con il virtuoso del bandolim Hamilton de Hollanda.
    La sezione che si svolge nei teatri, riservata solitamente al jazz, ospita tra gli altri i gruppi di Roy Hargrove, Chris McBride, Buster Williams, John Scofield, Ambrose Akinmusire, e due emergenti su cui Umbria Jazz ha puntato molto: la cantante Cecile McLorin Salvant e la sassofonista cilena Melissa Aldana.
    C' è anche la band fresca vincitrice di Grammy, la texana Snarky Puppy.
    Molti gli italiani in cartellone, a partire dai senatori Franco Cerri e Renato Sellani. Gli altri nomi sono quelli di Enzo Pietropaoli, Doctor 3, Paolo Fresu, Alessandro Lanzoni, Francesco Cafiso, Franco D'Andrea, Roberta Gambarini, più un omaggio dell' orchestra di Dino e Franco Piana ad Armando Trovajoli con molti ospiti illustri. La strada è il regno dei Funk Off: la street band toscana è diventata una sorta di sigla musicale di Umbria Jazz. Per il secondo anno consecutivo si ripete la collaborazione con il Young Jazz diretto da Giovanni Guidi, che si assume il compito della programmazione più "avventurosa" del festival, e sempre in tema di giovani si svolge la terza edizione del Conad Jazz Contest riservato ai talenti emergenti del jazz. Renzo Arbore presiede la giuria. Da sottolineare anche che quest'anno torna una location d'eccezione come la Galleria Nazionale dell'Umbria, dove è di scena il duo franco australiano Mountain Men.
    La formula prevede come al solito palchi all' aperto (poco jazz, qui, ma tanto blues, soul, funky, r&b, zydeco) le clinics tenute dal Berklee College of music di Boston ed aperitivi e cene in musica. Nella giornata conclusiva si svolge un convegno sugli stati generali del jazz.
   

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